Per “Terapia Metabolica” si intende quell’insieme di terapie mediche basate sul concetto che molte malattie siano dovute, sostanzialmente, ad una carenza di vitamine.
Il dott. Max Gerson consacrò tutta la sua vita allo studio di questa piaga che è il Cancro, e noi tutti dovremmo essergli grati per il lavoro da lui svolto
Firmato: Onorevole Claude Pepper – Membro del Senato degli Stati Uniti d’America per lo Stato della Florida.
Indice dei contenuti
- 1 Max Gerson: cos’è la terapia metabolica
- 2 I tumori maligni causati da gravi mutazioni genetiche subite dal DNA delle cellule
- 3 Sottrarre al male ciò che lo alimenta
- 4 Risposta immunitaria contro il cancro
- 5 Detossificazione del fegato mediante vitamine ad attività epato-protettiva
- 6 La terapia metabolica combatte la DIS-BIOSI intestinale.
- 7 Mantenimento della Glicemia a bassi livelli, evitando picchi glicemici.
- 8 Impiego di enzimi proteolitici
- 9 Impiego di particolari acidi grassi insaturi al posto dei grassi saturi
- 10 Equilibrio Sodio/Potassio
Max Gerson: cos’è la terapia metabolica
La Terapia Metabolica è oggi rappresentata da molte varianti, ognuna delle quali porta il nome del medico che l’ha rappresentata.
Sostanzialmente, però, si può parlare di terapie simil-gersoniane, in ricordo del grande Medico Max Gerson, che per primo intuì l’estrema importanza di un ritorno della Medicina sui quei lontani valori classici del corretto utilizzo dell’alimentazione, non solo come presidio di prevenzione contro le malattie, ma anche come vero e proprio modello terapeutico per le grandi malattie cronico- degenerative del XX secolo, ripercorrendo così, dopo oltre 2.500 anni, i concetti e i pensieri che erano già stati enunciati dal grande medico greco Ippocrate di Kos, fondatore della Medicina Occidentale.
Benché queste terapie, ingiustamente definite “alternative”, siano apparentemente molto diverse le une dalle altre, esse sono in realtà sostanzialmente simili fra loro e, secondo l’autore del presente lavoro, possono essere inquadrabili sui seguenti 12 principi di base, almeno per quanto riguarda la cura dei tumori maligni.
Nota: questi dodici punti sono stati formulati unicamente al solo scopo indicativo.
I tumori maligni causati da gravi mutazioni genetiche subite dal DNA delle cellule
Il tumore maligno potrebbe essere quindi, in sostanza, una patologia che tende a insorgere per carenze croniche di vitamine (la cui mancanza non ha permesso la riparazione del danno genetico o la morte per apoptosi della cellula malata), e la cura di tali tumori deve basarsi quindi sul ripristino dell’apporto vitaminico in alte dosi, allo scopo di provocare il suicidio spontaneo (apoptosi) delle cellule tumorali. Alcune di queste vitamine possono anche essere assunte per endovena, allo scopo di incrementarne l’accumulo sui tumori, sulla base di studi farmaco-cinetici di Medicina Nucleare.
Sottrarre al male ciò che lo alimenta
La chiave di volta per la cura “metabolica” del cancro e degli altri tumori maligni si basa, come prima direttrice, sul fatto di sottrarre al tumore ciò che lo alimenta. Essa deve basarsi, sostanzialmente, sulla sottrazione di Proteine dalla dieta del paziente oncologico, cioè nella sottrazione di almeno uno degli aminoacidi essenziali:
- Leucina
- Valina
- Isoleucina
- Lisina
- Metionina
- Triptofano
- Treonina
- Fenilalanina
- Istidina
Questi sono necessari alla sintesi di nuove proteine (e quindi di nuove cellule), poiché l’assunzione di proteine consentirebbe anche alle cellule tumorali di replicarsi. Ad esempio, in un lavoro scientifico del 2006 venne dimostrato ancora una volta che essere deprivati anche di un solo aminoacido essenziale è sufficiente affinché venga bloccato il meccanismo di replicazione delle cellule. ( Cavener D.: The GCN2 eIF2alpha kinase regulates fatty-acid homeostasis in the liver deprivation of an essential amino acid, Cell Metabolism, 5, pp.: 103-114, 2007 )
In questo Studio si è così deciso di misurare nel sangue il livello delle “Proteine Totali” che, in caso di dieta ipo-proteica corretta dovrebbero mantenersi a livelli molto bassi, compatibilmente con i limiti normali accettabili di range, e quindi su valori idealmente compresi fra 6,0 e 6,6 grammi /100 millilitri di sangue, per poi farli scendere al di sotto del valore limite di 6,0 sulla base delle decisioni proprie del medico curante.
Poiché la maggior parte del cibo contenente tutti e 9 gli aminoacidi essenziali (carne, uova, lievito, germogli, latte e suoi derivati) contiene anche la vitamina B12 (necessaria anch’essa alla proliferazione delle cellule), si è anche ritenuto utile misurare quest’ultimo valore come indicatore indiretto di un buon comportamento del paziente nel seguire la dieta ipo-proteica.
Si sono ritenuti soddisfacenti, per la terapia alimentare impostata, quei pazienti che siano riusciti a mantenere la vitamina B12 su livelli molto bassi, al di sotto di 150-200 picogrammi/millilitro di sangue. In nessuno di questi 25 casi clinici osservati si sono registrati valori inferiori a 100 picogrammi/millilitro di sangue, probabilmente perché lo stesso fegato è riserva importante di vitamina B12 in caso di sua carenza alimentare, anche se protratta per più di 4-5 anni, come da sempre riportato in letteratura medica).
Dare al tumore ciò che lo uccide, senza arrecare danno al paziente
Le principali chiavi di volta per la cura “metabolica” del cancro e degli altri tumori maligni con la terapia metabolica si basano anche su una seconda direttrice: dare al tumore ciò che lo uccide, ma senza arrecare danno al paziente. Questa seconda direttrice è sostanzialmente basata sull’utilizzo di grandi quantità di vitamine naturali, allo scopo di sfruttare l’azione di apoptosi di queste sulle cellule tumorali, e, secondariamente, sul fatto che queste vitamine naturali provocano anche l’arresto di replicazione delle cellule tumorali, hanno azione di anti-angiogenesi sui capillari neoplastici, inibizione del PIF prodotto dalle cellule del cancro, arresto della crescita del tumore.
Risposta immunitaria contro il cancro
Tutte queste terapie utilizzano sistemi vitaminici per stimolare anche i globuli bianchi contro le cellule tumorali. Queste stesse terapie metaboliche considerano la febbre come una forma di ipertermia naturale dello stesso paziente che, in analogia alla ben nota IPER-TERMIA radiante delle apparecchiature ospedaliere, provoca la necrosi spontanea delle cellule tumorali, essendo le masse neoplastiche poco vascolarizzate al loro interno, e quindi particolarmente vulnerabili agli effetti ipertermici della stessa febbre.
I valori ematici che vengono routinariamente ricercati nei pazienti sono quindi il numero totale di Leucociti, la percentuale di Linfociti (che dev’essere superiore almeno al 35-40%) e la Velocità di Eritrosedimentazione (VES), che dev’essere superiore ad almeno 12 millimetri/prima ora.
Essa viene condotta per mezzo di Linfociti T gamma-delta, dei Linfociti T citotossici, dei linfociti Killer e dei Natural Killer: veri sistemi-guida di una risposta immunitaria completa del paziente contro il tumore stesso (avvio della Cascata Immunitaria).
Detossificazione del fegato mediante vitamine ad attività epato-protettiva
Queste vitamine devono essere capaci di permettere l’eliminazione delle stesse sostanze tossiche, depurate dal fegato attraverso la bile (attività coleretica e colagogica), senza riassorbimento di queste tossine da parte dell’intestino (vitamine ad attività lassativa). Ciò è estremamente importante poiché permette di eliminare rapidamente le tossine liberate dalla massa tumorale (infiammata e quindi anche ingrandita dalla risposta immunitaria), riducendo così il dolore proveniente dalla stessa massa tumorale. Il fegato è l’organo-principe della terapia metabolica qui enunciata. Come indicatori indiretti dell’azione depurativa epatica si sono prese in considerazione le transaminasi epatiche SGOT e SGPT.
La terapia metabolica combatte la DIS-BIOSI intestinale.
Questa terapia aiuta a combattere il sovvertimento della normale flora batterica intestinale (flora batterica saprofita), responsabile dei fondamentali processi di assimilazione delle vitamine naturali contenute nei cibi vegetali (frutta, verdura, cereali, legumi, ortaggi). Pertanto essa si baserà anche sull’utilizzo di fermenti lattici intestinali, allo scopo di ripristinare quella SIM-BIOSI tra corpo umano e germi saprofiti, e di consentire così un buon equilibrio nutrizionale di assimilazione delle vitamine da parte dell’uomo.
Mantenimento della Glicemia a bassi livelli, evitando picchi glicemici.
Il Glucosio è necessario alla cellula tumorale per ottenere energia e per replicare il proprio DNA. Nelle terapie metaboliche si studiano protocolli dietetici molto complessi, ma sostanzialmente simili come impostazione: pasti frequenti ma piccoli con cibi a basso indice glicemico. Alcuni medici, soprattutto all’estero, somministrano anche insulina al paziente, pur non essendo questo affetto da diabete. In questo Studio non si è fatto uso di insulina, ma si è analizzato spesso il valore ematico del Glucosio o dell’Emoglobina glicata nei casi più delicati.
Impiego di enzimi proteolitici
Tale azione è stata ritenuta vantaggiosa da diversi Autori, allo scopo di ottenere un maggior assorbimento di vitamine naturali a livello gastro-enterico e una maggior azione delle difese immunitarie contro le masse tumorali presenti nel paziente, così come riportato soprattutto dalla Fondazione Gerson
Impiego di particolari acidi grassi insaturi al posto dei grassi saturi
Gli acidi grassi insaturi (fra cui soprattutto gli Omega 3) migliorerebbero la funzionalità delle pareti cellulari, consentendo così alle vitamine naturali di penetrare agevolmente nelle cellule malate, e provocando così la apoptosi e altri fenomeni correlati, fra cui anche il maggior assorbimento di Glucosio all’interno delle cellule del paziente e il corrispettivo abbassamento dei valori glicemici nel sangue. Il loro meccanismo d’azione è comunque molto più ampio e variegato, come dimostrato da Pardini ( ) e Noguchi (1654).
L’acido alfa-linolenico (vit. F), ad esempio, è un acido grasso cis-polinsaturo presente nell’olio di semi di Lino spremuti a freddo: viene trasformato in EPA e DHA (grassi Omega 3), ed è molto efficace contro i tumori maligni, come dimostrato da Pardini ( ); Noguchi, inoltre, ha dimostrato che gli Omega 3 contribuiscono a ridurre le masse tumorali, a differenza degli Omega 6, pur essendo anche questi acidi grassi insaturi.
Equilibrio Sodio/Potassio
E’ molto importante l’utilizzo del Potassio e dell’ossido di Magnesio. In particolare, l’impiego del Potassio fu discusso in passato da diversi autori, che ripresero il lavoro di Gerson.
Le cellule umane si comportano più come granuli di uno scambio ionico Potassio-Sodio, piuttosto che come semplici sacche d’acqua. In questo quadro, anche il Magnesio, il Germanio, il Selenio, lo Iodio e il Silicio sono minerali fondamentali. Viceversa, il Sodio dev’essere assunto nella quantità più bassa possibile.
NOTA: la Terapia Metabolica NON è Medicina Complementare o Medicina Alternativa, ma MEDICINA BASATA sulle PROVE, (Evidence Based Medicine).
Tratto da: “Mille Piante per guarire dal Cancro senza Chemio” di Giuseppe Nacci – Scarica il PDF