Molti di noi optano per la versione dell’ insalata confezionata, che è molto più pratica. Questo spiega il successo della frutta e della verdura “pronta all’uso”. E in questo reparto le insalate confezionate sono in cima alla lista. Quasi sette famiglie su dieci acquistano insalate confezionate, principalmente per comodità e risparmio di tempo, anche se sono più costose. Già tagliate, selezionate, lavate e scolate, fanno risparmiare una decina di minuti, rispetto all’insalata tradizionale.
La rivista francese 60 Millions de Consommateurs, ha effettuato delle analisi in ben ventisei insalate – lattuga classica e iceberg, nonché la valeriana – confezionate in plastica, o alcune in carta. Sia marchi nazionali (Bonduelle, Florette, Les Crudettes) che marchi di distribuzione (Aldi, Lidl, Carrefour, Monoprix, Intermarché, E. Leclerc, ecc.). Che fossero convenzionali o biologici, la questione era sapere se contenessero residui di pesticidi e in quale quantità.
I risultati spono stati scioccanti, delle 26 referenze, solo cinque sono esenti da contaminazioni: due lattughe e tre valeriana. Per il resto, abbiamo rilevato una media di 3,8 residui di pesticidi per insalata contaminata… sapendo che le nostre analisi hanno individuato 28 molecole diverse. Un vero cocktail!
Dati i numeri a disposizione, emerge che ogni insalata contaminata presenta in media 3,8 residui di pesticidi. Questi residui comprendono un totale di 28 molecole diverse, di cui otto sono considerate sospette per potenziali azioni “cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione” o più semplicemente CMR.
Cosa significa CMR?
Il termine “CMR” è un’abbreviazione che sta per “cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione”. Si riferisce a sostanze chimiche che sono classificate come potenzialmente cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione umana, secondo le valutazioni di sicurezza e tossicologia condotte da agenzie regolatorie e organizzazioni scientifiche. Quando un pesticida è classificato come CMR, significa che può avere effetti dannosi sulla salute umana, inclusi il rischio di causare cancro, mutazioni genetiche o danni alla riproduzione.
“Una sostanza pericolosa” spiegano i colleghi francesi “può essere vietata dalle autorità se i rischi che presenta non possono essere controllati, oppure limitato solo a usi molto specifici”. Ecco, è questo il caso di due insetticidi classificati come Cmr, autorizzati sulla lattuga ma non sul soncino. “Ne abbiamo trovato uno” continua il magazine “sospettato di essere tossico per la riproduzione (metaflumizone), nella lattuga Carrefour le Marché e Top Budget, e l’altro, sospettato di essere cancerogeno (propizamide), nel riferimento Aldi”.
Undici lattughe, nel complesso, sono state individuate con la presenza di uno o più residui di pesticidi potenzialmente Cmr, ma è importante notare che le quantità rilevate rispettano tutti i limiti normativi. “In sostanza, dal punto di vista teorico, non si riscontrano rischi per la salute”, è il verdetto avanzato da 60 millions de consommateurs, tuttavia, ad oggi, gli scienziati hanno una conoscenza limitata degli effetti combinati di tutte queste molecole.
Tutte le lattughe analizzate mostrano tracce di pesticidi non Cmr, con i marchi Aldi e Top Budget che presentano il maggior numero di residui, totalizzando nove in totale. Per quanto riguarda la valeriana, solo quattro referenze contengono tracce di molecole sospette Cmr, tra cui si evidenzia un metabolita derivato dalla decomposizione di un erbicida addirittura vietato dal 2010.
Il consiglio è di approciarsi alle insalate in busta con una nuova consapevolezza.