E’ fissata per oggi la riunione del Conama (Consiglio nazionale per l’ambiente) che dovrebbe revocare in un sol colpo tre delibere dell’organo collegiale sulle aree di conservazione e le licenze per l’irrigazione.
L’assemblea deve anche approvare la combustione dei residui di pesticidi nei forni per cemento. La revoca serve diversi settori economici, come la Confederazione Nazionale dell’Agricoltura (CNA), che appare nei documenti Conama come un firmatario per l’annullamento delle licenze ambientali per i progetti di irrigazione.
Beneficia della revoca anche il settore immobiliare, con il rilascio di aree di salvaguardia di banchi di sabbia per la realizzazione di alberghi in riva al mare; l’allevamento di gamberetti, con la caduta della protezione per le aree di mangrovie e anche il settore dei rifiuti, che guadagna impianti per la combustione degli inquinanti nei forni di produzione del cemento.
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L’ordine del giorno su coste, spiaggie e mangrovie
Di seguito le deliberazioni all’ordine del giorno dell’incontro, disponibili sul sito di Conama. Protezione costiera: mangrovie e banchi di sabbia. La delibera 303/2002 determina quali sono le Aree di Conservazione Permanente (APP) sulle fasce costiere, a protezione dell’intera lunghezza delle mangrovie e delimitando le fasce di Restinga “ricoperte da vegetazione con funzione di fissazione delle dune o stabilizzatore di mangrovie”.
L’abrogazione della delibera avvantaggia il settore immobiliare sulle spiagge di Restinga e l’allevamento di gamberetti, in particolare sulla costa del Rio Grande do Norte. La risoluzione 302/2002 stabilisce che i bacini artificiali mantengano una fascia minima di 30 metri intorno a loro come Area di conservazione permanente (APP).
Lo standard si applica alle dighe e ai bacini idrici – come le dighe Billings, Guarapiranga e Cantareira a San Paolo – e protegge l’ambiente circostante da occupazioni irregolari. La revoca libera queste aree per usi abitativi ed economici, che possono mettere a repentaglio la sicurezza delle aree e anche la qualità delle acque.
Licenza ambientale per l’irrigazione
La risoluzione 284/2001 standardizza i progetti di irrigazione ai fini della concessione di licenze ambientali e dà priorità ai “progetti che incorporano attrezzature e metodi di irrigazione più efficienti, in relazione al minor consumo di acqua ed energia”. L’agricoltura utilizza il 72% dell’acqua consumata in Brasile, secondo i dati della FAO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Tra le implicazioni ambientali dell’attività irrigua, c’è la concorrenza per l’approvvigionamento idrico e anche il rischio di contaminazione da pesticidi. Per gli esperti intervistati dal blog, la revoca disconnette i progetti di irrigazione dal processo in tre fasi di ottenimento della licenza ambientale, anticipando la tendenza ad allentare la legge generale sulle licenze ambientali, in trattativa alla Camera dei deputati.
Bruciatura di pesticidi nei forni per cemento
Oltre all’abrogazione di tre delibere, l’agenda di Conama prevede anche l’approvazione di una delibera che consente la combustione dei rifiuti agricoli e di pesticidi nelle fornaci che producono il clinker, il principale componente del cemento. La proposta autorizza la combustione di inquinanti organici persistenti, come le sostanze utilizzate nei pesticidi, insetticidi e fungicidi.
Altamente tossici, persistenti nell’ambiente e bioaccumulabili (cioè non vengono eliminati dal nostro corpo), sono legati a disturbi ormonali, immunologici, neurologici e riproduttivi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sua combustione incontrollata, a temperatura inadeguata o con combustione incompleta può generare sottoprodotti ancora più tossici.
La precedente risoluzione di Conama sull’argomento (risoluzione 264/1999), che dovrebbe essere revocata questo lunedì dal nuovo testo, specificava nel primo articolo che la combustione nei forni di clinker non si applicsse a pesticidi, organoclorurati e rifiuti sanitari . Il nuovo testo cessa di menzionare il termine pesticidi tra le eccezioni e include espressamente il permesso di bruciare medicinali e residui dell’industria farmaceutica.
In pratica, il testo rilascia anche la combustione di sostanze tossiche senza alcun limite di concentrazione. Questo perché consente l’autorizzazione di concentrazioni di inquinanti superiori a quelle stabilite nell’allegato alla delibera “a condizione che vi sia un guadagno ambientale”.
Tuttavia, tra i possibili vantaggi ambientali accettati dalla risoluzione, c’è “l’eliminazione o la riduzione della necessità di smaltimento finale dei rifiuti“. Poiché ogni combustione riduce la quantità finale di rifiuti, la nuova risoluzione implica che qualsiasi incenerimento sarà inteso come un guadagno ambientale, nonostante i rischi imposti dall’emissione di inquinanti.
Una regressione ambientale inaccettabile e mai vista, ancora una volta firmata dall’amministrazione Bolsonaro, di cui abbiamo già tristemente annotato i disastri in Amazzonia e nel mancato controllo degli incendi.