Definito il “killer degli ulivi“, in quanto da anni mina la salute dei secolari ulivi del Salento, espandendosi poi verso il nord Italia e colpendo altri Paesi d’Europa e del Mondo (Francia, Spagna, Grecia e Usa), la Xylella è un batterio della famiglia delle Xanthomonadaceae, dall’elevata variabilità genetica e fenotipica.
Oggi il temutissimo batterio che ha messo in ginocchio l’economia, potrebbe essere sconfitto.
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La crioterapia nella lotta alla Xylella: funzionamento e costi
Sanitrix, una start up con sede a Milano, nata dall’unione di 2 gruppi di imprenditori di Brescia e di Padova, ha brevettato un metodo per debellare il batterio che ha messo letteralmente in ginocchio l’economia .
Parliamo della terapia criogenica. Dopo 7 anni di tentativi, con l’utilizzo del freddo, sotto la guida del responsabile scientifico di Sanitrix Emanuele Guerra, è stata individuata una cura alternativa all’eradicamento.
Dopo un primo test su un singolo prototipo, eseguito nel 2019, è stata completata con successo la seconda fase su 25 ulivi.
Gli alberi vengono coperti da una campana che porta la temperatura sui -50 o -60 gradi nell’area circostante e, per 15-20 minuti circa, di -5 o -6 gradi all’interno del vaso xylematico, debellando il batterio.
A distanza di qualche mese, sull’ulivo sottoposto a trattamento, inizia a ricomparire un nuovo fogliame.
Per raggiungere il risultato sono stati utilizzati fondi privati e dopo la fase di validazione arriverà l’approdo sul mercato.
Il costo dell’intervento diretto è intorno ai 60 euro per pianta.
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Perché il batterio si chiama così, come avviene la trasmissione e quali malattie causa
Il batterio si chiama così perché colonizza lo xylema delle piante, l’insieme dei vasi adibiti al trasporto d’acqua e soluti dalle radici alle foglie e la sua presenza ne causa un’ostruzione, simile a quella prodotta dalla presenza del colesterolo nelle arterie, tanto che le piante infette seccano completamente.
Sappiamo per certo che, oltre agli ulivi, la Xylella colpisce:
- gli alberi da frutta (es.peschi)
- viti
- agrumi
- varietà ornamentali (es. oleandro)
- piante forestali (es. acero e quercia)
- piante spontanee (erbe e arbusti)
La trasmissione avviene attraverso insetti vettori della famiglia delle Cicadellidae che si nutrono succhiando i vasi linfatici delle piante grazie al loro apparato boccale.
Nutrendosi da una pianta infetta, trasmettono poi il batterio a una pianta sana.
Oggi la crioterapia potrebbe davvero rappresentare una soluzione all’eradicamento, al taglio, alla riduzione a tronchi morti, modificando per sempre questo triste scenario.
Raccomanderei molta prudenza nell’usare un titolo come “Xylella: come sconfiggere il temutissimo batterio “killer degli ulivi” con il freddo”. Ormai troppi annunci illusori del genere sono stati fatti. In questo caso poi, è una ditta privata, senza alcuna validazione scientifica controllata. Il responsabile scientifico peraltro essendo un fisico, non pare avere alcuna competenza specifica in materia di Batteriologia o patologia vegetale. A chi è un pò esperto di xylella viene subito il dubbio che anche se funzionasse il metodo, il batterio potrebbe tranquillamente sopravvivere nelle radici e ricolonizzare la pianta entro poco tempo, ed in ogni caso il batterio sopravvive su numerosissime specie erbacee e nelle aree infestate le piante verrebbero immediatamente ricontaminate……prudenza…..