Costretti a casa, causa restrizioni imposte dalle misure anti-contagio legate alla devastante diffusione del Coronavirus, potremmo cogliere l’occasione per rivedere e modificare al meglio le nostre abitudini alimentari, magari iniziando a mangiare bio.
Il ruolo dell’alimentazione è fondamentale sempre, per cui, specie mentre in tutto il mondo è in corso la pandemia, mangiare biologico è meglio, senza se e senza ma, per tutelare la salute e l’ambiente.
Come mantenere in salute il microbioma
Ci si chiede spesso come mantenere in salute il microbioma, inteso come la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere.
Rispetto ai prodotti ottenuti dall’agricoltura convenzionale, seppure sostenibile, i vegetali bio contengono un maggior quantitativo di polifenoli che riducono lo stress ossidativo dell’organismo e stimolano le difese immunitarie, oltre ad altri preziosi antiossidanti.
La loro concentrazione, nei vegetali bio, è direttamente associata alla salute del microbioma che a sua volta influenza la salute del nostro sistema immunitario.
In che modo? Le piante non trattate con l’agrochimica, quindi con pesticidi, concimi inorganici, fertilizzanti, fungicidi ecc, sono costrette a organizzarsi secondo i ritmi della natura, seguendo le stagioni, per proteggere se stesse, metabolizzare i nutrienti, come appunto i polifenoli che vanno a loro volta a proteggere la salute dei consumatori.
Un perfetto circolo vitale, una perfetta macchina verde che non può che farci del bene!
I fattori che influenzano il microbiota intestinale
Il microbiota intestinale è uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema intestinale, assieme alla barriera intestinale e al cosiddetto “secondo cervello“.
Il microbiota intestinale è una comunità microbica del tratto enterico formata da batteri, parassiti, virus che, se in equilibrio, vivono in una condizione detta eubiosi.
Esso è fortemente influenzato negativamente dall’uso inappropriato di farmaci (es. antibiotici) , oltre che da altri fattori come l’alimentazione, lo stile di vita, l’esercizio fisico, il background genetico ed è connesso all’instaurarsi di diabete tipo 2, patologie cardiovascolari, obesità.
Gli inquinanti ambientali rientrano tra i fattori che determinano uno scompenso del microbiota intestinale, riducendo l’efficienza del sistema immunitario e l’assorbimento di nutrienti, oltre a contribuire ad altri scompensi metabolici. Tra i vari inquinanti, i nitrati, tossici per la salute.
L’alimentazione, come noto, può contribuire a mantenere una flora intestinale ottimale, grazie ai probiotici, presenti in alimenti freschi come le verdure.
Il ruolo della dieta mediterranea
Per favorire la durata e la qualità della vita, non si può non citare l’importanza della dieta mediterranea, ricca di fibre alimentari,solubili e insolubili, vitamine, minerali, polifenoli e altre sostanze volte a:
- combattere i processi ossidativi
- contrastare virus e batteri
- mantenere il peso forma
- ridurre il rischio di infezioni come la polmonite, tra le più diffuse complicazioni del Covid-19
Come non sottolineare l’importanza della vitamina D, nel prevenire infezioni specie alle vie respiratorie e delle vitamine A,vitamina C , di cui ci siamo più volte occupati e l’importanza, ad esempio, dello zinco, contenuto in frutta secca e legumi, utile ad aumentare i preziosi globuli bianchi nell’organismo?

Il bio-valore aggiunto
In definitiva, perchè mangiare biologico è importante? Da numerosi studi scientifici che hanno messo a confronto agricoltura convenzionale e biologica, è emerso che:
- le proteine nei prodotti di origine vegetale e animale tendono ad essere inferiori per quantità ma migliori per qualità e composizione
- carni, latte e formaggi hanno un profilo più bilanciato degli acidi grassi /omega 3 e omega 6) grazie alla qualità del foraggio somministrato e assunto al pascolo, oltre a un maggior contenuto di acidi grassi polinsaturi
- i prodotti biologici hanno una maggiore capacità antiossidante che riduce l’attività ossidante nell’organismo, grazie a un miglior stato metabolico ed energetico cellulare
- gli spinaci bio hanno valori superiori del 15% di polifenoli e flavonoidi rispetto ai prodotti convenzionali
- pomodori e prodotti trasformati contengono più polifenoli, carotenoidi, flavonoidi e vitamina C
- i mirtilli sono più ricchi di zuccheri, acidi organici, sostanze fenoliche
- l’oliva da olio biologica è più ricca di polifenoli
- i cavolfiori bio contengono più carotenoidi e polifenoli
Altri buoni motivi per mangiare bio
E se tutto questo non vi avesse ancora convinti, perché mangiare bio? Il cibo biologico, e frutta e verdura provenienti da agricoltura biologica, è:
- più ricco di nutrienti
- libero dalle neurotossine
- favorisce la crescita corporea e cerebrale dei bambini
- riduce l’inquinamento dell’acqua potabile
- sostiene la terra, la sua biodiversità
- riduce l’impatto ambientale grazie al non utilizzo di pesticidi, fertilizzanti, fungicidi ecc.
- ha un sapore più naturale, appagante, saziante al palato
- è più controllato
- riduce lo spreco di materie prime
Insomma, mangiare bio è un’ottima modifica che potrete iniziare ad apportare alla vostra alimentazione durante l’isolamento forzato da Coronavirus.