La crusca è una sorta di involucro fibroso che ricopre i semi del frumento e degli altri cereali. Dopo essere stata separata dalla farina secondo un processo chiamato raffinazione, si presenta sotto forma di scagliette, più o meno larghe e ben distinte.
Considerata fino ai primi anni 70 un prodotto di scarto, da destinare principalmente all’alimentazione animale, non è un caso che molti proverbi italiani l’abbiano per protagonista con connotazioni negative: ” Vendere crusca per farina” significa ingannare il prossimo, spacciamo una cosa poco pregiata per una di maggiore valore o “La farina del diavolo va tutta in crusca”, detto secondo il quale le cattive azioni non portano alcun vantaggio.
I benefici della crusca
A partire dagli anni 70 si è iniziato a rivalutare la crusca, specialmente per la ricchezza di fibre alimentari e per la capacità di curare naturalmente disturbi molto comuni nella società occidentale.
Essa, che vanta un apporto calorico medio di 216 kcal per 100 grammi, è:
- digestiva
- utile a chi soffre di stitichezza, rendendo le feci più morbidi e facili da espellere
- previene le malattie dell’apparato digerente (es. diverticolite)
- neutralizza l’acido gastrico nello stomaco, utile nella guarigione del bruciore dello stomaco e delle ulcere
- antitumorale, contrastando specie il tumore al colon, grazie a lignani e acido fitico, contribuendo alla morte delle cellule cancerose
- limita l’assimilazione di grassi nell’organismo
- è benefica per la linea, favorendo la perdita di peso
- contrasta sovrappeso e obesità, donando un imminente senso di sazietà
- abbassa il colesterolo cattivo
- aiuta a prevenire le malattie cardiache
- è consigliata per diabetici, prevenendo i picchi glicemici e abbassando la percentuale di zuccheri nel sangue
Ma non è tutto, in quanto la crusca è:
- depurativa
- rivitalizzante
- rigenerativa per le cellule dell’organismo
- migliora significativamente la risposta del sistema immunitario alle infezioni batteriche
- energetica
- mantiene in salute il sistema nervoso
Tutti i tipi di crusca e le sue controindicazioni
La crusca può essere di:
Assodato che i suoi benefici sono tantissimi, diamo un’occhiata alle controindicazioni. E’ consigliabile scegliere quella derivante da agricoltura biologica per evitare l’ingestione di agenti chimici di sintesi presenti sui cereali che generalmente vengono trasportati mediante il procedimento di raffinazione.
Quella proveniente da cereali contenenti glutine non può essere mangiata dai celiaci che, invece, possono optare per quella di riso, mais, quinoa o amaranto.
Non è consigliata in caso di anemia per via dei fitati in essa presenti che possono inibire l’assorbimento intestinale del ferro.
La crusca non va utilizzata per periodi prolungati per evitare episodi di meteorismo o flatulenza.

Come consumare la crusca
Usi in cucina
E’ davvero versatile in cucina. La si può consumare:
- sotto forma di bastoncini o fiocchi
- da mettere nel latte o nello yogurt
- per arricchire insalate
- preparare torte, muffin, biscotti
Ottimo spezzafame, sotto forma di barrette rivestite di cioccolato fondente, si presta da panatura a crocchette o arancini.
Uso cosmetico
Ai fini cosmetici, frullata e aggiunta al limone, la crusca d’avena è un’ottima maschera viso purificante, mentre frullata col sale grosso e messa in un sacchettino, può essere impiegata per uno scrub rigenerante sotto la doccia, con cui massaggiare la pelle.
Dove trovarla? In qualsiasi negozio bio, nei supermercati, sotto forma di integratori in farmacie ed erboristerie.
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