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Che cos’è la Giornata mondiale degli oceani?
La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra ogni anno l’8 giugno. Più di 140 paesi partecipano e si impegnano a considerare l’importanza dell’Oceano. E come possiamo proteggerlo. Il tema di quest’anno 2021 è The Ocean: Life & Livelihoods ( vita e sussistenza ).
La Giornata Mondiale degli Oceani ci offre la possibilità di diffondere consapevolezza e condividere conoscenze. Noi stessi abbiamo ricordato l’evento nel 2017 e siamo consapevoli di quanto sia importante cambiare l’approccio al consumo e al conseguente inquinamento e dello sfruttamento dei mari.
Gli scienziati stanno lavorando per invertire gli effetti di inquinamento e cambiamento climatico.
Sebbene non tutti disponiamo delle conoscenze o delle risorse per sviluppare la tecnologia, tutti possiamo aiutare in piccoli modi o con sistematiche azioni salva-mare.
Il riciclaggio e l’utilizzo di risorse energetiche sostenibili hanno un impatto significativo sul nostro ambiente!
Oceani in numeri
Il 70% della superficie terrestre è acqua. Migliaia di specie di piante e animali vivono nel mare. È essenziale che ci prendiamo cura del mare o queste piante e questi animali moriranno.
Gli oceani rappresentano il 96% di tutta l’acqua sulla superficie terrestre, il resto è acqua dolce di fiumi, laghi e ghiacciai. L’oceano assorbe circa il 25% delle emissioni di CO2 che le attività umane emettono in atmosfera ogni anno, riducendo notevolmente l’impatto di questo gas ad effetto serra sul clima.
I serbatoi di carbonio dei sistemi costieri, come mangrovie, paludi e praterie di posidonia possono contenere fino a cinque volte il carbonio immagazzinato nelle foreste tropicali.
Oltre 3 miliardi di individui dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il proprio sostentamento.
A livello globale, il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere è stimato di 3.000 miliardi di dollari l’anno o circa il 5% del PIL mondiale.
Le attività umane, compreso l’inquinamento, l’impoverimento delle quantità pescate e la perdita di habitat costieri, impattano sulla salute degli oceani per circa il 40%.
Nonostante tutti i benefici, stiamo prendendo dagli oceani più di quanto possa essere ricostituito.
Nel 2015, gli scienziati stimano che tra le 4,8 e le 12,7 tonnellate di plastica siano entrate negli oceani. Una parte considerevole proviene dalle pratiche spietate dell’industria della pesca.
Questa plastica ha un impatto significativo sulla vita marina. Inoltre, la plastica dura centinaia di anni perché non si biodegrada.
Dobbiamo trovare metodi alternativi per sbarazzarci dei rifiuti di plastica. Oltre a ridurre il nostro consumo di pesce. In alcuni paesi, gli scienziati sono riusciti a trovare il modo di utilizzare la plastica di scarto per costruire nuove strade.
Rimuovere la plastica dagli oceani del mondo è una grande operazione e richiederà molto tempo. Tutto ciò che possiamo fare per prevenire ulteriori danni è vitale.
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Stop microplastiche nei cosmetici: l’alternativa (italiana) è biodegradabile
Eventi-siti-ebook: per partecipare o seguire in diretta
Decennio del mare con gli amici di Mediterranea
Una giornata online in diretta da La Maddalena, Sardegna, tra talks, dibattiti e attività per celebrare la Giornata Mondiale dell’Oceano 2021 assiema agli amici di Mediterranea. Vai al sito per interagire con numerosi quiz e giochi e per seguire la diretta dalle 9.30 dell’8 giugno sino alle 24.
ISPRA
Ecco le iniziative di ISPRA per la Giornata mondiale degli oceani: In occasione della Giornata mondiale degli oceani, Ispra partecipa a Cannes al convegno “Dalla costa agli abissi”, organizzato dall’Accordo Ramoge, e insieme agli altri partner del Progetto Indicit II invita a postare le foto delle azioni intraprese per ridurre l’inquinamento da plastiche nel mare.
10 rivers 1 Ocean
Un portale che affronta il tema #weareallinthesameboat. Senza esclusione di argomenti o di aspetti che impattano sulla vita degli oceani, ribadendo che tutto è collegato e che quello che facciamo noi, qui ora, può avere un impatto determinante a migliaia di km di distanza, tra qualche tempo. E’ solo questione di tempo, non di se o quando avverrà.
La velocità con cui immettiamo la plastica negli oceani farà sì che entro il 2050 essa peserà più di tutti gli animali che li popolano. Ma con l’impegno di tutti di creare un nuovo corso dell’avventura umana su questo pianeta è possibile. Come sempre, il cambiamento a lungo termine è una strada in salita.
Rianima gli oceani – David Attenborough
Ci sono molte fantastiche risorse per la Giornata mondiale degli oceani di che puoi usare. Ad esempio questo: Una vita sul nostro pianeta: rianima i nostri oceani con David Attenborough
È un argomento serio e siamo lieti di offrirti queste risorse per la Giornata mondiale degli oceani. Perfetto per educare e divertire!
“Un posto per la plastica”
«Qui gli scarti, la feccia e le scorie del mondo soffocano il mare sofferente. Questo è un posto di plastica, ma non è il posto per la plastica.’ Questo stimolante libro illustrato segue il viaggio di un sacchetto di plastica monouso. A partire dal supermercato fino a raggiungere l’oceano.
Lungo la strada, vedrai la busta di plastica passare attraverso un cestino della cucina, il retro di un camion e un fiume. Nell’oceano si trova tra meduse, uccelli e persino una balena. Questo prima che si depositi su un’isola di rifiuti di plastica galleggianti.
La plastica non appartiene all’oceano, quindi la storia cambia mentre la borsa torna a terra. Il libro si conclude con un bambino che raccoglie i rifiuti sulla spiaggia. Si presenta cosi’ al lettore una ‘scelta’ da fare riguardo al futuro delle borse.
Commovente e di bella fattura. Con una prosa incisiva e splendide illustrazioni. ‘A Place for Plastic‘ è l’ideale per insegnare la plastica e l’inquinamento degli oceani. La storia può ispirare discussioni sul riciclaggio o su come possiamo vivere in modo più sostenibile. Sulla nostra responsabilità di proteggere l’ambiente. O come l’inquinamento influisce sugli animali e sui loro habitat.
Cosa possiamo fare da oggi
La difesa del mare e degli oceani a pari condizioni di quanto abbiamo fatto sino ad oggi, è, al netto delle invenzioni e della tecnologia che può fare da argine all’inquinamento, un esercizio inutile e senza risultati tangibili. Perchè se interpretata come un’attività contingente al momento della “pulizia delle spiagge o degli oceani” ad esempio, o di altre “buone azioni” comunque circoscritte nel tempo e nello spazio, resta sempre una difesa “bucata”, che non è basata su sufficienti presupposti.
Quello che occorre fare, invece, è cambiare: per la difesa del mare vanno cambiati e reinterpretati il “prima” e il “dopo” del periodo in cui ci si occupa del mare. Cambiare la nostra vita quotidiana prima e dopo esserci occupati delle acque, del mare e degli oceani, perchè come abbiamo visto direttamente anche noi, è tutto strettamente collegato.
Ciò che crea un enorme danno e disagio è esattamente quello che tutti noi facciamo ogni giorno; dobbiamo far si che da questa giornata in difesa degli oceani possa partire un impulso nuovo e diverso che possa intrecciarsi con il grande tema del cambiamento dello stile di vita. Possiamo farlo così:
- inquinare meno
- muoverci diversamente
- impattare meno sull’ambiente
- avere una nuova visione del lavoro
- creare nuove forme sostenibili di consumo
- avere una visione olistica del nostro rapporto con la vita
Tutto questo può portarci a un riappropriarci dei nostri “tempi”, di un modo più semplice e naturale di stare al mondo, il più possibile lontano dalla nevroticità, dalle ansie, dalle ipercinesi del nuovo turbocapitalismo del XXI Secolo.
E’ in definitiva una questione filosofica: ogni volta che ci occupiamo del mare dal punto di vita solamente ambientale o economico, stiamo facendo un grande errore perchè quello che determinerà il grande cambiamento che può dare nuova vita agli oceani e alla biosfera, è una nuova concezione fisolofica e culturale della vita.
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