Ginkgo Biloba: una pianta millenaria, che arriva a noi attraverso centinaia di migliaia di anni, grazie alla sua tenace resistenza. Oggi scopriamo che le sue foglie sono un concentrato di flavonoidi e altre sostanze utili alla salute. Ottimo soprattutto per la circolazione e la mente, le sue proprietà sono diverse.
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Origini, caratteristiche e uso nella storia
Darwin lo chiamava “fossile vivente”. I suoi predecessori sono infatti comparsi sulla Terra 200 milioni di anni fa. Originario di Cina, Giappone e Corea l’albero Ginkgo Biloba è stato introdotto in Europa nel XVIII secolo, per scopo ornamentale.
In Giappone, vista la sua storia antica e il fatto che può vivere fino a mille anni, è considerato sacro, piantato spesso nei pressi dei templi. Anche il nome è di origine giapponese. Deriva infatti da Yin-kuo, albicocca d’oro. Il termine “biloba” è invece riferito alla forma della foglia.
La sua longevità è data dalla sua resistenza a condizioni ambientali estreme, come freddo e carenza d’acqua, e alla sua immunità da agenti esterni pericolosi: funghi, parassiti, fumi tossici.
Proprietà del Ginkgo Biloba
Come accennato, il Ginkgo Biloba è conosciuto in Oriente da millenni. Nei Paesi occidentali si è diffuso solo negli ultimi anni per le sue proprietà curative.
Sono le foglie a costituire la fonte principale di benefici. In esse troviamo infatti ottime quantità di flavonoidi: kampferolo, quercetina, isoramnetina, e così via.
Come ben sappiamo, i flavonoidi sono noti per le loro proprietà antiossidanti e per il contrasto ai radicali liberi. Nelle foglie di Ginkgo Biloba troviamo poi in gran quantità derivati terpenici (sostanza usate abbondantemente nella ricerca farmacologica), come i ginkgo lidi e i bilobalide, così come di acidi ginkgolici.
Gli estratti delle foglie di Ginkgo Biloba vengono utilizzati principalmente per:
- Ridurre gli effetti dell’insufficienza circolatoria nell’area del cervello: si pensa che possa alleviare sintomi come vertigini, cefalee e ronzii alle orecchie;
- Diminuire i disturbi della memoria e della concentrazione;
- Tonificare le pareti delle vene e migliorare la permeabilità dei capillari, riducendo l’accumulo di liquidi nei tessuti;
- Limitare i disturbi tipici dell’invecchiamento: difetti di circolazione sia cerebrale, che articolari;
- Aiutare contro la cellulite, grazie alla sua azione drenante, che favorisce il microcircolo;
- Prevenire aterosclerosi e danno ischemico;
- Fungere da antinfiammatorio
Altro uso del ginkgo è nel trattamento dell’impotenza maschile; infatti, la principale causa d’impotenza maschile è la cattiva circolazione e il flusso di sangue alterato attraverso il pene, che è spesso il risultato di aterosclerosi. Grazie al ginkgo che aumenta il flusso di sangue, è stato provato che può portare un miglioramento fino al cinquanta per cento dei pazienti dopo sei mesi di utilizzo.
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Studi medici sul Ginkgo Biloba
Alcune ricerche approfondite sul Ginkgo sono state condotte in merito alle proprietà curative dell’estratto di foglie del Ginkgo. Germania e Francia hanno eseguito centinaia di studi sull’estratto di foglie; questi studi insieme con studi simili in America, hanno mostrato risultati importanti.
L’estratto di Ginkgo biloba è stato studiato per la sua efficacia nel trattamento del morbo di Alzheimer, l’arteriosclerosi cerebrale, insufficienza cerebrale, sordità cocleare, demenza, depressione, menopausa, la stimolazione della circolazione periferica e cerebrale, malattia vascolare periferica, sindrome di Raynaud, retinopatia, senilità, perdita di memoria a breve termine, acufene, malattie vascolari, e vertigini.
I pazienti affetti da vari gradi d’insufficienza vascolare anche notato un miglioramento dell’umore durante l’assunzione di ginkgo biloba, utile quindi per i casi di depressione, soprattutto negli anziani.
Più di 300 studi dimostrano come il ginkgo facilita il flusso di sangue, in particolare nel cervello, dove tutela e promuove sia la memoria sia le funzioni mentali, anche per le persone colpite da Alzheimer.
Non si ha ancora una nozione precisa di come il ginkgo lavora per stabilizzare i casi di malattia, in alcuni casi, si è riscontrato come migliora la qualità della vita per chi soffre di questa malattia degenerativa.
Gli scienziati hanno osservato che il morbo di Alzheimer è caratterizzato da una grave perdita di cellule nervose nel cervello, in particolare quelli nelle aree che controllano la memoria e il pensiero. Dato che i medici hanno trovato che gli antiossidanti possano rallentare la distruzione dei nervi, notano come le proprietà antiossidanti del ginkgo sono di aiuto in tal senso.
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Ginkgo come antiossidante naturale
Come antiossidante, il ginkgo biloba combatte i radicali liberi e promuove le riparazioni dei danni molecolari. Una grande quantità di ricerche suggerisce che gli antiossidanti possano svolgere un ruolo importante nel prevenire o ritardare le malattie cardiache, tumorali e altre malattie degenerative.
Oltre a tutto questo il ginkgo sembra anche avere un’azione anti-infiammatoria che può essere utile in futuro in caso di trapianti di organi o anche nel caso della sclerosi multipla.
Gli studi hanno confermato il suo valore anche nel trattamento della depressione nelle persone anziane. L’estratto di ginkgo può fornire sollievo per le persone con mal di testa, sinusite, e vertigini.
In definitiva in questi studi, il Ginkgo Biloba è stato segnalato come un potente anti-ossidante in grado di migliorare le funzioni cellulari delle piastrine e dei nervi e il flusso di sangue al cervello e al sistema nervoso.
Inoltre è stato segnalato come contribuisce alla riduzione della viscosità ematica, e la capacità di aumentare la dilatazione vascolare, può contribuire a ridurre i danni della retina a causa di degrado maculare e può invertire la sordità causata da riduzione del flusso sanguigno.
Come usarlo
Come accennato del Ginkgo Biloba utilizziamo solo le foglie. I semi, infatti, presentano un cuore ricco di ginkgotossina, un alcaloide estremamente tossico e irritante.
Lo troviamo in commercio soprattutto sotto forma di estratti: è venduto in gocce, capsule o compresse. Generalmente, se ne consumano in media dai 120 ai 240 milligrammi al giorno, per una durata di almeno 8 settimane, in caso di presenza di malattie croniche. La posologia precisa è in ogni caso indicata nel foglietto illustrativo e va concordata con il medico o il farmacista.
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Modalità d’uso: assumere un cucchiaino di Gingko Biloba per 2-3 volte al giorno, o anche più in caso di intensa attività fisica. Aggiungerlo a frullati, bevande, yogurt o altre pietanze di vostro gradimento.
Controindicazioni: sconsigliato in caso di contemporanea assunzione di farmaci anticoagulanti e antinfiammatori non steroidei. In caso si assumano altri farmaci chiedere il consiglio del proprio medico o di un farmacista.
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Le foglie di Ginkgo Biloba possono essere utilizzate anche come:
- Tisane da assumere per via interna;
- Impacchi o pediluvi, in caso di pesantezza e gonfiore agli arti inferiori;
- In combinazione con lo zenzero e altre sostanze per realizzare una crema contro l’acne rosacea;
Può essere associato in numerosi rimedi naturali ad altre piante come olivo, mirtillo e biancospino.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Bisogna fare particolare attenzione a consumare estratti o tisane al Ginkgo Biloba in caso si assumano farmaci anti-coagulanti. In questi casi, il Ginkgo è del tutto sconsigliato.
Come accennato i semi non vanno in alcun modo consumati, perché possono provocare intossicazione.
A scopo cautelativo, il Ministero della Salute ne sconsiglia il consumo in gravidanza e allattamento.