Nell’incontro Bellanova-Perdue, avvenuto a Roma tra la ministra italiana all’Agricoltura Teresa Bellanova ed il suo collega statunitense Sonny Perdue, la Bellanova, riguardo all’inserimento di cibo e ogm nel nuovo TTIP (Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico tra Europa e Usa) ha sostenuto che, per l’agroalimentare “l‘armonizzazione delle regole e degli standard è un punto su cui Europa e Stati Uniti possono lavorare per un terreno d’incontro”.
Il tutto è avvenuto senza:
- il confronto democratico col Parlamento
- interpellare sindacati, organizzazioni ambientaliste e consumatori
- considerare il rifiuto, manifestato dai Governi europei, di includere agricoltura e cibo nelle trattative per il nuovo TTIP
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La posizione della Bellanova e di Perdue
La Bellanova ha precisato: “Il 10% delle nostre esportazioni e il 7,5% delle importazioni sono frutto dei rapporti di scambio tra l’Italia e gli Usa”, aggiungendo che”non possiamo e non dobbiamo correre il rischio di mettere in discussione queste relazioni”.
La ministra ha offerto a Perdue “collaborazione in ricerca e innovazione, con particolare riguardo alle tecniche innovative di genomica vegetale“, su cui ha spiegato di investire importanti risorse.
Il ministro americano Perdue aveva già annunciato a Bruxelles le linee generali del suo attacco riguardanti:
- l’allentamento delle norme sanitarie e fitosanitarie
- l’allentamento dei limiti ai residui di pesticidi e chimica nel cibo
- il cambio della legislazione europea sugli ogm per consentire a quelli di vecchia e nuova generazione di essere ammessi anche al consumo umano e non segnalati.
Va precisato che una sentenza europea del 2018 li ha esclusi dai nostri patti, obbligando l’etichettatura anche dei nuovi ogm manipolati con tecnologia Crisp.
Il frutto dell’incontro romano Bellanova-Perdue
Il viaggio in Europa del segretario all’Agricoltura americano si è concluso, nell’incontro romano Bellanova-Perdue, con un simbolico “gemellaggio culinario”, spadellando rigatoni di grano iperproteico del Nord Dakota e del Montana, conditi con ragù di black angus.
Il suo mantra? Collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico e grande ottimismo per una soluzione della guerra dei dazi, in vista del prossimo incontro del 6 febbraio tra Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue e il presidente Donald Trump.
Perdue torna dal viaggio europeo con la certezza che vi sia spazio sufficiente per collaborare con Europa e Italia sul fronte della ricerca e dell’innovazione, per rendere l’agricoltura, a suo dire, sempre più sostenibile dal punto di vista sociale ed economico.
Egli, infatti, ritiene che le nuove tecniche siano uno strumento sicuro, efficiente ed economico utilizzabile tranquillamente dagli agricoltori.
I suoi messaggi sono condivisi dalla Bellanova, secondo la quale “dobbiamo costruire tutte le condizioni e gli spazi per rilanciare l’agenda delle relazioni economiche bilaterali ed è nostro dovere politico e istituzionale cercare e praticare questo spazio fino infondo. Dobbiamo lavorare per evitare che ulteriori misure restrittive generino ripercussioni negative sui nostri settori agricoli”.
Le preoccupazioni per il mercato italiano
L’opinione pubblica italiane e le associazioni a difesa dei consumatori, a seguito dell’incontro Bellanova-Perdue, hanno mostrato espressamente le sue preoccupazioni, per una serie di motivi.
C’è preoccupazione come queste decisioni siano state assunte senza valutare attentamente rischi e opportunità economiche, politiche, ambientali e occupazionali di un’operazione così azzardata.
Si denota un notevole imbarazzo per la “fuga in avanti” del governo italiano verso le richieste Usa e si chiede se il premier Conte, il Ministro della Salute Speranza e quello dell’Ambiente siano informati sulle dichiarazioni della Bellanova.
Si ringrazia alcuni/e senatori/trici e alcuni/e deputati/e per aver presentato iniziative parlamentarli che chiedono al Governo di chiarire le proprie scelte.
Chiediamo così al Movimento 5 Stelle, alla Lega, a Fratelli d’Italia e agli altri parlamentari anche del Partito democratico che avevano espresso, prima delle elezioni, il loro impegno a bloccare trattati sbagliati come CETA E TTIP, di chiedere spiegazioni al Governo Conte di questa fuga in avanti.
Parola d’ordine: Fare chiarezza e difendere i prodotti tipici italiani!