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Gli integratori alimentari fanno male? Il problema forse non è tanto con il prodotto in sé, quanto con la “disattenzione” (per essere buoni) dei produttori.
Alcuni ricercatori hanno dimostrato per esempio che negli integratori in commercio troviamo farmaci e sostanze vietate. Un rischio elevato per chi ne fa uso.
Scopriamo insieme di più sullo studio e sul consumo di integratori in generale.
Gli integratori alimentari fanno male: lo studio choc
Per capire se gli integratori fanno male, un gruppo di ricercatori americani ne ha analizzato la composizione. Trovando sostanze dannose e pericolose. La ricerca è stata condotta da un team di studiosi provenienti dal California Department of Food and Agriculture, dal California Epidemiologic Investigation Service (Cal EIS) e dal California Department of Public Health.
Il team ha analizzato i dati raccolti della FDA (l’agenzia americana per la sicurezza alimentare e farmacologica) sugli integratori dal 2007 al 2016.
800 sono stati i composti analizzati dai ricercatori guidati da Jenna Tucker, commercializzati da 146 aziende produttrici. I risultati sono stati preoccupanti:
- Il 20 per cento – 1 su 5 – dei prodotti analizzati conteneva una sostanza illegale;
- La metà circa (il 48 per cento) dei prodotti adulterati è stata ritirata dal mercato: il problema è l’altra metà, finita nel corpo di tantissime persone.
Le sostanze “incriminate” trovate negli integratori alimentari sono state di diverso tipo. Principalmente il viagra e il tadalafil, un altro farmaco per migliorare le prestazioni sessuali. Queste due sostanze sono state individuate in ben 353 prodotti su 800.
Ancora, è stata trovata sibutramina in 317 integratori per perdere peso: la sostanza è simile alle amfetamine. Steroidi sintetici anabolizzanti sono stati invece individuati in 92 prodotti per aumentare la massa muscolare.
La cosa grave è che molti di questi integratori sono spacciati spesso come “prodotti naturali”, che conterrebbero erbe e altri componenti innocui. E invece nascondono farmaci in quantità importanti.
Quali rischi si corrono
Perché queste sostanze negli integratori alimentari fanno male? Le ragioni sono diverse. Alcune richiedono la prescrizione medica e quindi l’assunzione dovrebbe avvenire sotto controllo medico. Altre sono sperimentali, per cui non abbiamo informazioni sufficienti per sapere se fanno bene o male. Altre sono addirittura vietate del tutto.
Come spiegano i ricercatori americani, gli ingredienti farmacologici rinvenuti “possono causare potenzialmente gravi effetti avversi sulla salute a causa dell’abuso accidentale, dell’uso eccessivo o per l’interazione con altri farmaci, per le condizioni di salute sottostanti o per altri prodotti farmaceutici contenuti all’interno dell’integratore”.
I rischi maggiori si individuano soprattutto sui prodotti venduti online.
Consumo di integratori in Italia: è boom
In Italia il settore degli integratori va a gonfie vele: il nostro Paese è primo nella classifica sul consumo in Europa.
Nel 2017 è stato registrato un +7,3% di ricavi per i produttori, per un giro d’affari da 3 miliardi di euro. Sono le farmacie a registrare gli incassi maggiori: 2,5 miliardi del totale. Il 65% degli italiani adulti ha consumato almeno una volta, nel 2017, uno dei 72.500 integratori presenti sul mercato. Ciascuno di loro ha impiegato in media 2,5 diverse tipologie di prodotti.
Malgrado il vasto consumo, i dubbi sulla sicurezza e l’efficacia degli integratori sono tanti. La Fisv, Federazione Italiana Scienze della Vita, ha per esempio pubblicato una ricerca in cui si spiega che “le evidenze scientifiche sull’uso degli integratori alimentari mostrano che nella stragrande maggioranza dei casi il loro uso non solo è improprio ─ in quanto una dieta bilanciata sarebbe molto più efficace per sanare eventuali carenze di oligoelementi o vitamine ─ ma che spesso questi prodotti si associano a effetti indesiderati”.
Secondo la federazione, i consumatori non farebbero mai abbastanza attenzione alla concomitanza con patologie e trattamenti farmacologici. Esistono poi rischi quando oligoelementi e vitamine vengono assunti in dosi eccessive rispetto al proprio fabbisogno.
Esistono poi dubbi sull’efficacia: molti trial randomizzati non hanno trovato correlazioni tra l’impiego di integratori e la prevenzione di patologie croniche.
Sarebbero solo tre le situazioni in cui l’uso di integratori può essere raccomandato:
- L’acido folico (vitamina B9) in gravidanza;
- Vitamina D per i neonati allattati al seno;
- Vitamina B12 per gli over 50.
Per un punto di vista diverso, il dottor Filippo Ongaro spiega in questo video perché secondo lui gli integratori alimentari possono essere invece importanti. Occhio però al fai da te:
Se gli integratori alimentari fanno male, scegliamo il naturale
Gli integratori alimentari fanno male, come abbiamo visto, soprattutto quando i controlli non sono rigorosi come dovrebbero essere. Per ovviare, possiamo ricorrere all’alimentazione per assimilare tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Possiamo per esempio consumare alcuni super alimenti, in tempi e modalità da concordare sempre con un esperto. Eccone alcuni:
Esistono poi delle esigenze specifiche, a seconda dell’organismo di ciascuno di noi. Per assumere omega-3 attraverso l’alimentazione, per esempio, possiamo ricorrere anche ad alcune fonti vegetali:
- Olio di semi di lino
- Semi di lino macinati
- Noci
- Olio di soia
- Tofu
Per approfondire l’argomento, puoi leggere: