Scriviamo da queste colonne ormai da circa 10 anni, e chi ci segue da tempo sa che innumerevoli volte abbiamo parlato del problema della plastica e chiediamo un cambio di passo verso una legislazione che metta al bando la plastica monouso e gli imballaggi di plastica per salvare l’ambiente.
L’Europa ha recentemente fatto qualcosa, un piccolo passo ma significativo, che speriamo tutti possa servire per il futuro del pianeta: ma sicuramente non basta.
Immaginiamoci che davvero TUTTI, riusciamo a “spegnere” questa assurda pratica per una settimana: poi andremo a contare le centinaia di migliaia di tonnellate di plastica di cui si sarà risparmiato l’inutile consumo.
Facciamo questo “giochino” allora, e poi andiamo a fare i conti davvero; ci impegniamo sin d’ora a fornire i dati della partecipazione e della “raccolta” di potenziale plastica che sarebbe stata sprecata senza questa iniziativa!
Ambientebio.it aderisce all’appello di ZERO WASTE: stop plastica
Da lunedì 3 a domenica 9 giugno boicottiamo tutti i prodotti alimentari che sono imballati nella plastica. Questo è l’appello di Zero Waste Spain che ha organizzato una settimana di #boicotalplastic, cioè una vera e propria ribellione al cibo avvolto appunto nella plastica.
Le contraddizioni grottesche della GDO del XXI Sec. Una banana avvolta nella plastica, una cipolla in solitaria in una vaschetta di..plastica, frutta con la buccia completamente sigillata dalla..plastica.
In attesa di dire per sempre addio a questo scempio senza senso, iniziamo ad impegnarci nel non acquistare gli imballaggi per un’intera settimana.
La mobilitazione globale contro la plastica monouso
E’ ormai una certezza il fatto che se non limiteremo il consumo e l’abuso nella plastica, nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci.
Eppure la grande distribuzione continua ad avere interi reparti che sono un tripudio di materiale plastiche che se non correttamente smaltite e differenziate, finiscono sulle spiagge e in mare uccidendo animali e minando per sempre la biodiversità.
Inoltre, come mostriamo nella foto di questo articolo, la plastica fa rima con prodotti conservati in vari modi e spesso di scarsa qualità ( e a costi ridottissimi per invogliarne il consumo ). E’ ormai noto che la frutta e la verdura necessitano di essere consumate in loco o a KM0, per tutta una serie di ragioni, che va dalla sostenibilità ambientale al mantenimento delle qualità organolettiche originarie. Troppo difficile per l’uomo moderno, approvvigionarsi senza mandare in malora il mondo.
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