Osservare una buona alimentazione è fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide e il pangasio è un pesce rivelatosi nocivo per il funzionamento di questa preziosa ghiandola endocrina, posta nella parte anteriore del collo, che produce ormoni tiroidei indispensabili per regolare il metabolismo, lo sviluppo e il funzionamento cardiovascolare, per mantenere il normale funzionamento sessuale, del sonno e del pensiero.
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Perché il pangasio fa male all’organismo umano
Si al pesce fresco o surgelato, escludendo pangasio, tilapia e pesce spada.
Il pangasio, scientificamente noto comee Pangasianodon hypophthalmus, è un pesce osseo d’acqua dolce, appartenente alla famiglia delle Pangasiidae.
Parliamo di un pesce di fiume, originario del Sud-Est asiatico, nella fattispecie dei bacini del Mekong, del Chaophraya e del Maeklong, in Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam; successivamente introdotto in Birmania e Bangladesh.
Molto popolare sulle tavole italiane, si presta a diversi tipi di ricette, è economicamente vantaggioso perché il suo allevamento costa poco e si riproduce in fretta.
Tuttavia i nutrizionisti ritengono che abbia scarsi valori nutrizionali e negli ultimi tempi, in Italia, sono in molte le catene di supermercati che hanno bandito il suo consumo, così come è avvenuto nelle mense scolastiche.
Questo non tanto per le sue scarse doti nutrizionali ma poiché può risultare nocivo per l’organismo.
La maggior parte del pesce di questa specie arriva, infatti, dal delta del fiume Mekong, il più inquinato al mondo, contenente microrganismi tossici che contagiano la carne del pangasio, o da altre zone che non brillano, certo, per ottimali condizioni igienico-sanitarie.
Ma non è tutto. Per aumentare il tasso di natalità, quindi la produzione, nella femmina del pangasio vengono iniettati ormoni raccolti dalle urine delle donne in gravidanza.
Questi pesci sono, inoltre, alimentati con una farina importata dal Perù, preparata con resti di pesci misti, uniti a manioca, soia e svariati cereali.
Una volta completata l’alimentazione, gli allevatori recuperano un’enorme quantità di questi pesci con le reti ed i filetti, tagliati, vengono inviati congelati in Europa da fabbriche cinesi.
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Attenzione anche al tilapia e al pesce spada
Stessa attenzione va prestata per il tilapia e il pesce spada.
Il tilapia è tra i pesci più consumati al mondo ma pericoloso per la salute in quanto, negli allevamenti, dove si punta all’ingrasso, si nutre di OGM di mais e soia.
Da recenti studi è emerso che questo pesce ha potenzialità infiammatorie superiori addirittura ad un hamburger o alla pancetta di maiale, peggiorando il quadro infiammatorio di un individuo e peggiorando malattie cardiache, artrite, asma ecc.
Per ingrassare il pesce si utilizza di tutto, utilizzando come mangime le feci di pollo, oltre a rifiuti di maiale e di analtra.
Negli allevamenti intensivi di tilapia è stata riscontrata un’elevata concentrazione di antibiotici e pesticidi, oltre a alti livelli di diossina.
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Quanto al pesce spada, forse non tutti sanno che è un grande accumulatore di metalli.
Essendo un predatore, si nutre di specie sottostanti rispetto alla catena alimentare ed accumula nei tessuti grandi quantità di inquinanti, mercurio in primis, oltre a metilmercurio che va ad accumularsi nei globuli rossi, arrivando nella ghiandola mammaria per poi “migrare”nel latte materno.
Tale processo va sotto il nome di biomagnificazione: più i pesci sono di taglia grande, più sono adulti, più sono al vertice della catena alimentare ittica e più accumulano inquinanti.
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Specie ittiche consigliate per una tiroide in salute
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che mangiare pesce azzurro o grasso apporta benefici alla tiroide, contenendo iodio, selenio, acidi grassi e omega 3 che garantiscono il corretto funzionamento della ghiandola endocrina.
In generale, le specie ittiche più consigliate per il trattamento e la cura della tiroide sono:
- molluschi
- crostacei
- pesci azzurri
- pesci grassi
Tra i tanti in commercio:
- ostriche
- aragoste
- orate
- spigole
- merluzzo
- alici
- sgombro
- salmone
- granchi
- spratti
- costardelle
Ricchi di iodio, zinco, selenio e omega 3, con i loro nutrienti contribuiscono al corretto funzionamento di tale ghiandola endocrina, prevenendone i disturbi.
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