L’elaterio, o cocomero asinino, a dispetto del nome, non assomiglia minimamente al cocomero che siamo soliti mangiare d’estate dal gusto dolce e dalle forti proprietà antiossidanti e rinfrescanti. E’ una pianta antichissima, le cui caratteristiche la rendono unica nel suo genere e che per questo si è meritata il “soprannome” di sputaveleno. Nei paesi anglosassoni viene chiamato “squirting cucumber” o “exploding cucumber”. Il motivo di questi nomi è dovuto alla modalità di disseminazione con cui il cocomero asinino diffonde i propri semi.
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Cos’è l’elaterio (Cocomero Asinino)
L’elaterio, nome botanico Ecballium Elaterium, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle cucurbitacee, come la zucca, le zucchine, i cetrioli e la luffa. Il suo nome deriva dal greco e significa letteralmente “che lancia al di fuori”, per la sua particolare disseminazione, e capacità di “sparare” i semi di cui parleremo in seguito. La pianta di cocomero asinino raggiunge in età adulta l’altezza di 50 cm con un fusto ispido, le foglie hanno una forma incavata alla base e un margine crespato e sono ruvide al tatto. I fiori di Elaterio hanno una colorazione che può variare dal bianco al giallo, mentre i frutti ricordano un piccolo cetriolo verde e peloso che pende dal fusto con una dimensione di 3-4 cm con all’estremità un picciolo che ha la funzione di “tappo”.
Origini e diffusione del Cocomero Asinino
Il Cocomero Asinino è originario del bacino del Mediterraneo, in particolare è presente in tutta Italia (eccezion fatta per la Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto-Adige) anche se è più facile trovarlo nelle zone centro-meridionali. Fuori dal nostro Paese, è possibile individuare la pianta di Elaterio in Russia Meridionale, Iran, India.
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Avendo bisogno di molta luce e calore, il cocomero asinino crescerà soprattutto nei luoghi esposti al sole, a est, producendo i particolari frutti per molti mesi (periodo di fioritura maggio-ottobre) . Lo troveremo nelle zone marittime, in terreni sabbiosi, specie nelle porzioni di spiaggia meno battute dall’uomo, ai bordi delle ferrovie, a ridosso di cantieri edilizi o casolari in abbandono e discariche, ma anche nelle zone submontane, ai margini di sentieri e ruscelli e di terreni coltivati. In generale la pianta di Elaterio predilige i suoli ricchi di azoto.
Disseminazione del Cocomero Asinino
Come dicevamo in precedenza, il significato greco del nome botanico del cocomero asinino, Ecballium Elaterium, è dovuto alla particolarità con cui questa pianta provvede a prosperare nell’ambiente, che è divenuta talmente famosa da essere protagonista in innumerevoli video in cui si vede il cocomero asinino in azione.
All’interno del suo frutto, un peponide carnoso di colore verde e ricoperto da una “peluria” biancastra, galleggiano in una sostanza mucillaginosa decine di semi di colore bruno. Tale sostanza è soggetta a una fortissima pressione idraulica interna, che nel periodo di massima maturazione è superiore a quella che si rileva all’interno di una ruota di automobile. Soggetto a urti o semplice tocco, il frutto del cocomero asinino esplode letteralmente, rilasciando il liquido e lanciando fuori i semi che si spargono fino a 12 metri di distanza con una velocità che arriva fino a 10 metri al secondo. L’effetto visibile è paragonabile a quello di un piccolo cannone spara semi, da cui deriva anche il nome sputaveleno, in quanto la sostanza rilasciata è altamente tossica. Non è raro che allo scoppio di un frutto di cocomero asinino faccia seguito l’esplosione di uno stesso esemplare adiacente, dando il via a una reazione a catena dal grande impatto visivo.
Per rendere meglio l’idea ecco un video dimostrativo del cocomero asinino che spara i semi:
COCOMERO ASININO VIDEO
Usi medicinali e tossicologia del cocomero asinino
L’uso medicinale dell’Ecballium Elaterium ha origini antichissime, ne parlano addirittura Ippocrate e Dioscoride, e veniva utilizzato anche dai medici arabi. Il liquido all’interno del frutto, una volta essiccato, ha forti proprietà purgative ma in passato veniva utilizzato anche per curare l’angina, problemi agli occhi ed emorroidi. In linea generale, se trattata da personale qualificato, il cocomero asinino può essere utilizzato come analgesico, cardiotonico e antireumatico.
Il cocomero asinino, però, è anche una delle piante erbacee più tossiche e pericolose presenti in natura a causa della presenza all’interno del suo succo amarissimo di elaterina alfa ed elaterina beta, due poteni alcaloidi che se non preventivamente trattati, possono causare seri danni al sistema gastrointestinale. Anche in piccole dosi, l’elaterina può portare a nausea, vomito, diarrea intensa, cefalgia, dolori addominali e, in particolari condizioni mediche pregresse, anche alla morte.
Il solo contatto con il cocomero asinino può causare infiammazioni alla mucose del naso e della bocca. Per questo motivo oltre a sconsigliare fortemente l’ingestione del succo di cocomero asinino, si raccomanda un lavaggio accurato delle mani qualora fossero entrate in contatto con la pianta spara semi.
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