Ieri, 20 maggio, si è celebrata la terza Giornata Mondiale delle api, dichiarata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2017, poiché la sopravvivenza degli impollinatori per eccellenza è a rischio.
Se pensiamo che le api producano solo miele siamo letteralmente fuori strada in quanto esse sono le regine della biodiversità, rappresentando, tra la classe degli impollinatori, la specie più importante ed efficiente, senza la quale il 70% delle varietà agricole che finiscono ogni giorno sulle nostre tavole sarebbero a rischio.
Grazie alle api si produce 1/3 del cibo consumato in tutto il mondo.
Perfettamente regolate dalle loro leggi, oltre al nettare, raccolgono polline, acqua, resina, percorrendo normalmente più di 1 km q per farlo.
Milano in prima fila per ospitare le api
La nostra Milano, come avviene già da tempo a New York e nelle metropoli europee, da Berlino a Londra e in molte nazioni che hanno scelto di ospitare alveari in nome della sostenibilità, è in prima fila per ospitare questi fantastici insetti impollinatori che possono ben sopravvivere in città, dove trovano nutrimento a volontà, abbondanti fioriture, l’habitat non inquinato da agenti chimici, pesticidi e fitofarmaci come le campagne intensamente coltivate.
Il progetto BaaS
Interessante, a riguardo, il progetto BaaS, ovvero Bees as a Service, avviato da 2 apicoltori, Beppe Manno e Mauro Veca, di Apicolturaurbana.it, che prevede un servizio completo di cura e condizione di alveari presso spazi dell’azienda, con raccolta di miele, etichettato col logo aziendale.
Oltre al miele, vengono effettuati bio-monitoraggio ambientale, workshop aziendale, teambuilding e una comunicazione tangibile dell’impegno dell’azienda, tanto che il servizio, partendo da Milano, è offerto su tutto il territorio nazionale, collaborando con MiCo Milano Fiera, Carrefour, Bestway.
La storia della salvaguardia delle api
Fu la Slovenia la prima, nel 2011, a dedicare una Giornata Mondiale alle api, vietando l’uso di pesticidi sul territorio nazionale.
Sul tetto di uno dei più celebri hotel francesi, il Mandarin Oriental di Plac Vendonne, vivono 100 mila api.
Sul solaio dello storico palazzo anni 30 nel centro di Parigi è stato allestito l’ultimo laboratorio di uno dei apicoltori più famosi d’Europa: Audric De Campeau, che ha installato gli alveari sui monumenti parigini più iconici, da Palais -Garnier al Musée d’Orsay e persino sul tetto di Notre-Dame, dove le api sono riuscite a sopravvivere ad un devastante incendio.
Anche a Berlino, dagli anni 90 si è sviluppata una rete di apiari che ha portato a un mercato diffuso, sia nella produzione che nella vendita, con relativi agricoltori urbani professionisti. Mercato che, negli ultimi 5 anni, è raddoppiato.