Chi si avvicina per la prima volta al mondo del vegetarianismo si chiede concretamente perché diventare vegetariani dovrebbe essere un’alternativa valida al proprio attuale stile di vita.
A tal proposito, MEDIGO Blog ha realizzato un’infografica veramente esaustiva su quanto il consumo di carne incida sull’ambiente e di come eliminarlo completamente dalle nostre abitudini alimentari possa giovare sulla nostra salute. Vediamola insieme punto per punto.
Perché diventare vegetariani: panoramica sul consumo mondiale di carne
L’Infografica inizia con una panoramica sul consumo di carne mondiale.
Al primo posto, come è possibile notare, si piazzano gli Stati Uniti, con un consumo medio annuale di 97 kg di carne a persona. Seguono, con pochissimo scarto, Australia (95 kg), Argentina, Uruguay e, infine, Israele.
L’alimento mediamente più consumato, soprattutto in Israele e negli Stati Uniti è il pollo, seguito dal manzo, il cui maggior consumatore è l’Uruguay.
Ma chi produce tutta questa carne? La produzione si distribuisce soprattutto tra 5 Paesi, responsabili del 58% della carne presente in commercio. Il più attivo in assoluto è la Cina che, da sola, detiene il 38% della produzione mondiale di carne. La stragrande maggioranza di carne venduta è quella di pollo, che batte, e anche di molto, il manzo.
Ma vediamo adesso perché effettivamente conviene abbracciare il vegetarianismo.
Perché diventare vegetariani?Per respirare aria pulita e ridurre lo spreco d’acqua
In altre occasioni, abbiamo avuto modo di parlare dell’impronta idrica che la produzione di determinati alimenti lascia sull’ambiente. Non dovrebbe stupirci, quindi, che l’alimento che richiede il maggiore quantitativo di acqua per essere prodotto è proprio la carne. Già questo dato, da solo, dovrebbe essere una giustificazione sufficiente sul perché diventare vegetariani.
Ma cerchiamo di essere un po’ più precisi. L’infografica ci dice che l’industria del bestiame utilizza 34.658.000 km² di acqua. Per renderci conto, il quantitativo corrisponde alla superficie dell’intera Africa. Mangiare un hamburger equivarrebbe quindi a tirare lo sciacquone per 6 mesi o a 3 mesi di docce.
Ma la produzione di carne non riguarda solamente lo spreco di acqua. Bensì anche il quantitativo di emissioni di gas a effetto serra nell’ambiente. Il bestiame è al secondo posto in percentuale di emissioni, solo dopo elettricità e riscaldamento. Se questi ultimi, infatti sono responsabili del 25% dei gas a effetto serra diffusi nell’aria, gli animali sono responsabili del 15%.
Perché diventare vegetariani? Perché fa bene alla salute
Su quanto la dieta, e in particolare quella vegetariana, possa incidere positivamente sulla salute umana abbiamo parlato parecchio. E, in effetti, gli argomenti a riguardo sono infiniti.
A partire dalle singole proprietà degli alimenti vegetali, fino ad arrivare ai minori rischi di malattie. A tal proposito, l’infografica riassume brevemente quanto ridurre il consumo di carne possa tradursi in prevenzione.
Eliminare gli animali dal proprio piatto, porta a un calo drastico della mortalità (12%), delle probabilità di sviluppare cancro all’intestino (15%) dell’andare incontro a malattie cardiache (15%). Ma più di tutti, diminuisce enormemente la percentuale di rischio (34%) legata allo sviluppo del diabete di tipo 2.
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Perché diventare vegetariani: per amore verso gli animali
Oltre alle motivazioni presenti nell’infografica, esiste un’altra importantissima ragione per eliminare il consumo di carne dalla propria dieta: l’amore verso gli animali.
Ogni anno, 56 miliardi di animali sono costretti a vivere in condizioni terribili, per poi essere macellati. Abusi, maltrattamenti sono testimoniati continuamente dalle varie organizzazioni mondiali che si occupano della difesa degli animali. Ma non è tutto. Negli allevamenti intensivi vengono somministrati antibiotici per prevenire le malattie. Una soluzione che, però, nel tempo, porta allo sviluppo dell’antibiotico-resistenza.
Tutta questa sofferenza è prodotta solo per soddisfare la nostra domanda di cibo. È però possibile dire basta a tutto questo. Con le proprie scelte personali, sicuramente, ma anche firmando e condividendo la petizione di Avaaz a questo link. Un modo per lanciare un segnale concreto e far capire che un mondo più pulito e senza sofferenza è possibile.
L’INFOGRAFICA COMPLETA: