La torba sarebbe senza dubbio ideale per il terriccio dei nostri vasi, viste le sue ottime proprietà ammendanti. Non a caso è il maggior componente della gran parte dei substrati che troviamo in commercio. Si tratta anche di un materiale sano, adatto a un metodo di coltivazione biologico: la sua origine è completamente naturale.
Tuttavia per ragioni ecologiche sarebbe meglio evitare il suo utilizzo, o per lo meno ridurlo. La torba infatti non è oggi una risorsa rinnovabile: viene estratta dalle torbiere a un ritmo molto superiore rispetto alla sua capacità di rinnovo.
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La torba assorbe la Co2
Lo sfruttamento delle torbiere a scopo agricolo, ma anche energetico (la torba è un combustibile fossile), sta prosciugando molti di questi depositi di torba: si stima che negli ultimi anni sia andato perso il 15% della loro superficie.
Le torbiere sono ambienti naturali palustri che hanno un alto valore naturale nel preservare la biodiversità, essendo habitat di tante specie vegetali e animali. Inoltre la torbiera è in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica.
Le torbiere rappresentano il 3% della superficie terrestre, ma immagazzinano C02 in quantità pari al doppio di quella assorbita da tutte le foreste presenti sul nostro pianeta.
Possiamo renderci conto di quanto queste zone paludose siano preziose per fronteggiare il cambiamento climatico.
Anche dal nostro piccolo angolo verde dobbiamo contribuire al cambiamento, rinunciando alla comodità di questo materiale: acquistiamo terricci senza torba oppure utilizziamo terra di campagna, ben arricchita da compost e sabbia.
Questo articolo è un estratto dal libro:
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