Da un recente studio pubblicato sulla rivista mBio, secondo il quale non sarebbero l’abuso di antibiotici e antifungini a provocarne lo sviluppo, come ipotizzato negli ultimi anni, ma i cambiamenti climatici, questo fungo killer si adatta infatti al riscaldamento globale e resiste senza problemi alle temperature del nostro corpo.
Vi è anche un altro studio “On the Origins of a Species: What Might Explain the Rise of Candida auris?“, secondo il quale i cambiamenti climatici avrebbero influenzato la diffusione della Candida Auris e persino la sua capacità di infettare i vari esseri viventi, questo studio è servito da supporto per il precedente.
Lo studio prendeva in esame la diffusione del fungo nelle aree dove è comparso, India, Sud Africa e Sud America, aree molto lontane tra loro , ed è stato sottoposto ad alte temperature studiandone le reazioni con quelle di altre specie micotiche simili geneticamente.
Il risultato è che questo fungo si è adattato tranquillamente alle alte temperature e che può resistere alle temperature del corpo umano, cosa che altri funghi non sono in grado di fare. Secondo i ricercatori, Arturo Casadevall, Dimitrios P. Kontoyiannis e Vincent Robert, che hanno condotto lo studio, il riscaldamento globale innalzerà lentamente le temperature di diversi gradi, riducendo così la differenza del gradiente tra temperature ambientali e basali dell’uomo e dei mammiferi in genere.
Questo sostanzialmente significa che con un clima più caldo ci sarà una selezione dei lignaggi fungini in grado di resistere alla restrizione termica dell’uomo.
Precedentemente si pensava invece che la Candida Auris fosse una conseguenza dell’antibiotico-resistenza.
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Proliferazione e resistenza della Candida Auris
Il caso che riporta il New York Times è da far risalire a maggio dell’anno scorso, quando un uomo anziano è stato ricoverato nella filiale di Brooklyn dell’Ospedale Mount Sinai per un’intervento di chirurgia addominale. Dagli esami del sangue è emerso che l’uomo era stato infettato un fungo resistente ai trattamenti e venne pertanto isolato rapidamente in terapia intensiva. L’uomo morì dopo 90 giorni in ospedale senza essere riusciti a debellare la Candida Auris. Il fungo aveva contaminato completamente la stanza del paziente “Il fungo era ovunque: sulle pareti, sul letto, sulle porte, sulle tende, i telefoni, il lavandino, ovunque”, ha spiegato il dottor Scott Lorin, presidente dell’ospedale. “Il materasso, le rotaie del letto, il soffitto, tutto nella stanza era risultato positivo al fungo”.
Prima scoperta di questo fungo
L’origine del fungo non è ancora stata individuata. Secondo alcuni esperti la Candida auris si sarebbe rafforzata grazie all’uso di fungicidi sulle colture: usati in maniera eccessiva avrebbero fatto in modo che si creasse un ambiente fecondo ai funghi, facendoli proliferare.
Il primo caso di Candida Auris risale al 2009, scoperto nel canale auricolare di una paziente giapponese. Quasi la metà dei pazienti che contraggono la Candida auris muore entro 90 giorni, hanno riferito i CDC in merito al fungo ‘lievitiforme’. Si tratta di un lievito strettamente imparentato con la più nota Candida albicans. Entrambi questi funghi sono opportunisti, ovvero forme di vita che non hanno alcun impatto sull’ospite in cui vivono -in questo caso noi umani- fino al momento in cui per varie ragioni il sistema immunitario viene impegnato su altri fronti e così non può più controllarne la crescita causando un’infezione.
In Paesi come l’India, il Pakistan e il Sudafrica sono stati registrati i primi casi, con una propagazione che ha poi interessato gli Usa con oltre trecento casi a New York, cento nel New Jersey e oltre 140 in Illinois. A preoccupare esperti e autorità sanitarie è soprattutto la capacità del fungo di resistere ai vari medicinali antifungini. Altre caratteristiche molto preoccupanti del fungo sono la sua resistenza a numerosi farmaci, tra cui il fluconazolo, e la sua persistenza nell’ambiente in cui un soggetto si infetta, come abbiamo visto nel caso in particolare dell’anziano a New York.
La minaccia è rappresentata dai microrganismi multiresistenti.
La Candida auris è un lievito del genere Candida e rappresenta una minaccia soprattutto quando entra nel circolo sanguigno. I sintomi sono una forte febbre, dolori muscolari e sensazione di affaticamento. In ogni caso, almeno per ora, il fungo colpisce i soggetti con un sistema immunitario debole.
I funghi come i batteri stanno aumentando le proprie difese, per sopravvivere ai farmaci, come sta già succedendo per la resistenza agli antibiotici.
La resistenza che si sta sviluppando nei funghi è dimostrata sia dal caso specifico della Candida Auris, ma anche da altri ceppi del fungo della Candida che risultano resistenti ad almeno un farmaco.
Resistente ai più comuni farmaci contro i funghi -gli antimicotici– Candida auris è oggi “curabile”, secondo le linee guida emanate già lo scorso anno dal CDC, attraverso la somministrazione di echinocandine -una nuova classe di farmaci- o con un mix di antimicotici ad alte dosi, ma la guardia non va di certo abbassata visto la sempre maggiore resistenza dei microrganismi.
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