La Commissione europea è pronta a vietare gli imballaggi in plastica, esaminando possibili nuove normative, allo scopo di ridurre i rifiuti in plastica e contaminazioni ambientali da microplastica.
A rivelarlo Virginijus Sinkevicius, neo commissario all’Ambiente e agli oceani della Commissione von der Leyen, in un’intervista rilasciata al noto quotidiano tedesco Die Welt.
Dopo piatti, posate, cotton fioc, cannucce, palloncini e altri oggetti in plastica monouso, l’Ue, dal 2021, potrebbe mettere al bando anche gli imballaggi in plastica, imponendo l’utilizzo di soluzioni alternative (uso di plastica riciclata) o comunque più sostenibili.
La lotta alla plastica dell’Ue va ben oltre, affrontando il tema delle bioplastiche, con obblighi per le aziende di trovare alternative volte a ridurre il potenziale di liberazione di particelle inquinanti da cosmetici, pneumatici e altri prodotti.
Indice dei contenuti
La direttiva Ue sulle plastiche monouso
Quando la direttiva Ue sulle plastiche monouso entrerà ufficialmente in vigore, dal 2021, punterà a ridurre le emissioni di CO2 di 3,4 milioni di tonnellate, scongiurando danni ambientali per un costo equivalente a 21 miliardi di euro entro il 2030.
Bruxelles, in tutto ciò, smentisce le accuse di costi aggiuntivi per la popolazione.
Secondo le stime di Bloomberg, potrebbe essere notevole la ricaduta di queste scelte ecologiche su un settore, quale l’industria della plastica, che vale circa 10 miliardi di euro.
I progetti anti-plastic illustrati da Sinkevicius
Il giovane 29enne Sinkevicius, al giornale teutonico, ha ben illustrato i progetti anti-plastic della Commissione europea, impegnata a mandare in soffitta per sempre i packaging in plastica, istituendo nuovi paletti per tutti i produttori del settore.
Così facendo, a detta di alcuni, verrebbe minacciato un mercato con polipropilene e polistirene tra le materie plastiche più esposte alla tagliola.
Il problema microplastiche
Nella chiacchierata al Die Welt, l’esponente del partito dei Verdi lituani ha parlato non solo del divieto di imballaggi in plastica, ma di un ulteriore “giro di vite” all’orizzonte, volto a ridurre la microplastica nei prodotti di bellezza e nei copertoni.
Entro fine anno verrà stilata, a suo dire, un lista dettagliata di tutti i prodotti contenenti microplastiche o che le utilizzano.
La conclusione del Commissario all’Ambiente Sinkevicius
Il nuovo commissario all’ambiente ha, infine, chiosato: “Fintanto che le aziende parteciperanno e sosterranno il progetto a zero inquinamento, sicuramente non fisseremo alcun obiettivo dall’alto che tutti devono raggiungere. Dobbiamo offrire alternative all’industria e le aziende devono trovare le soluzioni giuste per loro e quindi investire nelle tecnologie necessarie per ottenere obiettivi prefissati. Questo è l’unico modo per garantire la competitività sul mercato continentale e globale”.