Scoperto nuovo asteroide estremamente vicino alla Terra: il suo nome è Apophis e il suo estremo avvicinamento è calcolato per il 2029, ma nel 2068 non si esclude l’impatto con il nostro pianeta.
Asteroide Apophis: sta accelerando verso il nostro pianeta
A dirlo è stato Dave Tholen dell’Istituto di astronomia (ifA) dell’Università delle Hawaii. Tholen e collaboratori, tra cui l’italiano Davide Farnocchia, hanno annunciato il rilevamento dell’accelerazione di Yarkovsky sull’asteroide Apophis.
Si tratta di un’accelerazione che coinvolge asteroidi piccoli man mano che entrano nell’orbita di altri pianeti. Questo effetto fu scoperto dell’ingegnere civile Ivan Osipovič Jarkovskij (1844-1902) che lo ipotizzò per primo in un suo studio del 1900.
L’effetto viene prodotto nel momento in cui gli asteroidi assorbono energia dal sole e la re-irradiano nello spazio come calore.
Questo fenomeno è stato misurato per la prima volta sull’asteroide 6489 Golevka, relativamente piccolo rispetto alla media degli asteroidi vicini alla Terra. Proprio questa accelerazione sta coinvolgendo l’estremo avvicinamento dell’asteroide Apophis.
Impatto con la Terra? Non da escludere !
Prima della scoperta di questo asteroide, un impatto con la Terra dei corpi celesti sembrava impossibile. Invece oggi non è da escludere.
Apophis è degno di nota per il suo estremo avvicinamento che avverrà il 13 aprile 2029, quando l’asteroide di 300 m diventerà visibile ad occhio nudo mentre passa la cintura dei satelliti terrestri.
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“Sappiamo da tempo che un impatto con la Terra non è possibile durante l’ avvicinamento ravvicinato del 2029 “, ha detto Tholen. “Le nuove osservazioni che abbiamo ottenuto con il telescopio Subaru all’inizio di quest’anno sono abbastanza preoccupanti da rivelare l’accelerazione di Yarkovsky di Apophis, il che è sufficiente per mantenere lo scenario di impatto del 2068 in gioco “, ha aggiunto Tholen.
I calcoli dell’orbita sono stati eseguiti da Davide Farnocchia del Jet Propulsion Laboratory, coautore del paper presentato all’incontro virtuale 2020 della Division for Planetary Sciences dell’American Astronomical Society.
Sono in corso ulteriori osservazioni, ma gli scienziati saranno in grado prima del 2068 di dire a tutti cosa capiterà al nostro pianeta Terra.