Sfruttare la stampa 3D per aiutare dei bambini affetti da malformazioni. In Cina, per la prima volta, sono state ricostruite le orecchie di 5 bambini nati con una grave malformazione al padiglione auricolare.
Un intervento unico nel suo genere che apre la strada a una vastità di applicazioni della tecnica di stampaggio 3D nella medicina.
Scopriamo insieme di più su questa tecnica innovativa.
Lo stampaggio 3D al servizio della medicina
Per la prima volta, grazie all’ausilio delle cellule dei pazienti e di una stampante 3D, è stato ricostruito l’orecchio di 5 bambini, di età compresa tra i 6 e i 9 anni, affetti da un’anomalia del padiglione auricolare.
La tecnologia, in questo caso, è intervenuta per porre rimedio a una malformazione che aveva causato lo sviluppo incompleto dell’orecchio nei pazienti. I risultati degli interventi e del monitoraggio sono stati resi noti sulla rivista EBIOMedicine. Le operazioni sono state coordinate da Ylin Cao del Tissue Engineering Research Key Laboratory di Shanghai e Università Jiao Tong a Shanghai.
Microtìa: la malformazione che interessa l’udito
La microtìa è una malformazione congenita che interessa l’orecchio e può colpire circa 1 bambino su 5000. Italia si registrano circa novanta nuovi casi l’anno.
Il termine è traducibile in “piccolo orecchio”, proprio perché chi ne è affetto ha un padiglione auricolare più piccolo della media.
La malattia si presenta in molte varianti: può comprendere lievi anomalie strutturali, fino ad arrivare alla completa assenza dell’orecchio. Le cause che portano al verificarsi di questa condizione non sono attualmente ben comprese. Nel tempo, sono state proposte delle teorie multiple, alcune delle quali non dimostrate. In genere, la microtìa si verifica solo su un orecchio. Nel 10% dei casi, la condizione può colpire entrambe le orecchie.
La procedura che ha permesso lo stampaggio 3D dell’orecchio
Per poter procedere allo stampaggio dell’organo colpito da microtìa, gli studiosi hanno prelevato le cellule dell’orecchio malformato e realizzato uno stampo tridimensionale. Lo stampo è stato creato sulla forma dell’orecchio sano.
La parte mancante è stata poi ricostruita attraverso la stampante 3D, attraverso la moltiplicazione dei campioni di cellule prelevate dai pazienti. I medici hanno poi impiantato l’orecchio nuovo sui piccoli pazienti, che ora rimangono sotto osservazione.
Lo studio sembra promettere una via alternativa al trattamento di queste malformazioni.
«Siamo stati in grado di progettare, realizzare e rigenerare correttamente l’esterno delle orecchie in modo specifico per il paziente», hanno affermato i ricercatori. I bambini sono stati tutti seguiti per 2 anni e mezzo. «Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per tradurre questo prototipo in pratiche cliniche di routine. Sarà essenziale un follow-up a lungo termine (fino a 5 anni)», hanno aggiunto.
Gli studiosi continuano, però, a mantenere cautela sulla tecnica di stampaggio 3D.
Tessa Hadlock, del Massachusetts Eye and Ear a Boston ha evidenziato, ad esempio, alcuni aspetti potenzialmente pericolosi di questo protocollo terapeutico. Ad esempio, che le cellule prelevate per lo stampo dall’orecchio malformato potrebbero non essere sane e far sorgere ulteriori problemi a lungo termine.
Stampaggio 3D: utile non solo in campo medico
Le applicazioni delle stampanti 3D sono le più varie. Tempo fa, ad esempio, abbiamo visto come sia possibile effettuare lo stampaggio 3D di giardini dalle forme più svariate.
Abbiamo anche visto la realizzazione di case stampate direttamente in loco, decisamente più economiche delle soluzioni presenti sul mercato.
Quella della stampa 3D è una tecnologia che sta conoscendo un’avanzata incredibile, in vari campi di applicazione. Capire come sfruttarla per fare del bene alle persone, come il caso delle orecchie per i bambini affetti da microtìa, o delle case per le persone meno ricche, potrebbe un giorno fare la differenza.