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- 1 Le ovaie sono due organi di piccole dimensioni, disposti a destra e a sinistra dell’utero. Hanno il compito di produrre ormoni femminili e ovociti. Il tumore alle ovaie è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo.
- 1.1 Secondo gli esperti, si tratta di sintomi spesso sottovalutati, perché molto comuni a quelli di patologie minori. Naturalmente, vanno considerati solo se si presentano con insistenza o tutti insieme e all’improvviso. Ecco quali sono:
- 1.2 In tal caso, è opportuno richiedere una semplice ecografia pelvica, che potrà fugare ogni dubbio.
Le ovaie sono due organi di piccole dimensioni, disposti a destra e a sinistra dell’utero. Hanno il compito di produrre ormoni femminili e ovociti. Il tumore alle ovaie è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo.
Esistono diverse forme di tumore alle ovaie. Esclusi i tumori benigni, e si conoscono tre forme di tumori maligni:
- epiteliali: che originano dalle cellule epiteliali che rivestono le ovaie. Costituiscono circa il 90% dei tumori;
- germinali: originano dalle cellule germinali che danno origine agli ovuli e caratterizzano il 5% delle incidenze dei tumori;
- stromali: originano dallo stroma gonadico, sono diagnosticabili più facilmente e sono caratterizzati da una minore malignità. Rappresentano circa il 4% dei casi.
Purtroppo, il cancro alle ovaie è un tumore silenzioso, che non ha sintomi chiari, fino a quando non ha raggiunto dimensioni notevoli. Questo, purtroppo, rende difficile identificarlo precocemente, incidendo pesantemente sull’esito delle cure.
Se preso allo stadio iniziale, la sopravvivenza è pari all’85% dei casi. Negli stadi avanzati, dopo 5 anni, scende invece al 25%.
Anche se il tumore alle ovaie non dà sintomi chiari e univoci, esistono alcuni disturbi che possono essere considerati indicatori precoci della sua presenza.
Secondo gli esperti, si tratta di sintomi spesso sottovalutati, perché molto comuni a quelli di patologie minori. Naturalmente, vanno considerati solo se si presentano con insistenza o tutti insieme e all’improvviso. Ecco quali sono:
- gonfiore addominale: è un sintomo veramente molto banale, che può dipendere da andamenti periodici, dall’alimentazione o dalle fasi del ciclo mestruale. Eppure, l’aumento delle dimensioni dell’addome, accompagnato a dolore addominale e pelvico può essere uno dei segni che indicano la presenza di tumore ovarico;
- dolore pelvico: è caratterizzato da un fastidio persistente nella zona pelvica, in alcuni casi anche in quella addominale;
- minzione frequente e difficoltosa: anche questo può essere un sintomo facilmente collegato ad altri disturbi. In questo caso, si sente un urgente bisogno di urinare, frequente, accompagnato dalla difficoltà di fare pipì;
- perdita d’appetito o senso di gonfiore: accompagnato in alcuni casi a una perdita ingiustificata di peso. Il senso di sazietà in questi casi arriva anche dopo aver mangiato pochi bocconi di cibo.
Naturalmente, come accennato prima, non è necessario allarmarsi. Maggiore attenzione va prestata se questo quadro sintomatologico persiste per tutto il giorno e per alcune settimane.
In tal caso, è opportuno richiedere una semplice ecografia pelvica, che potrà fugare ogni dubbio.
Come spiegato sul sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), nel 2007, uno studio uscito sul British Medical Journal e recepito dalle linee guida dell’American Cancer Society ha dimostrato che questa breve lista consente di anticipare la diagnosi di carcinoma ovarico rendendo più efficienti le terapie.
Naturalmente, non è necessario andare nel panico, perché è possibile che gli stessi sintomi siano il segno di malattie più comuni, come ad esempio il colon irritabile. Per questo, la Gynecologic Cancer Foundation ha stilato una lista di 4 consigli utili a evitare allarmismi:
- tutte le donne, ogni tanto, possono presentare questi sintomi e solo molto raramente sono dovuti a un carcinoma ovarico;
- andate dal medico solo quando uno o più sintomi si presentano ogni giorno e per molte settimane e soprattutto se sono inusuali;
- sapere che cosa osservare consente di rivolgersi al medico quando ce n’è davvero bisogno;
- non allarmatevi subito: qualche settimana di osservazione non cambia la prognosi e permette, nella maggior parte dei casi, di assistere alla naturale scomparsa dei disturbi senza fare esami che altrimenti sarebbero inutili.