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L’impatto dello smog quando siamo bloccati nel traffico è devastante: siamo più esposti, di quasi 30 volte, alle polveri sottili. Uno studio ci aiuta a capire come difenderci.
L’impatto dell’inquinamento atmosferico, sia esso dovuto al traffico veicolare o da fonti industriali, è devastante. Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono ormai 5,5 milioni le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico. L’Organizzazione ha inserito l’aria inquinata tra i primi 10 rischi per la salute della nostra specie. Lo smog uccide più di alcol e droga ed è al quarto posto tra le principali cause di decesso.
A Londra, per esempio, l’inquinamento atmosferico uccide 10 volte di più rispetto agli incidenti nel traffico veicolare. Ed è in particolare quando il traffico è bloccato che corriamo i rischi maggiori.
Uno studio della University of Surrey ha scoperto l’anno scorso che gli autisti fermi al semaforo sono più esposti di 29 volte al particolato atmosferico, rispetto a coloro che percorrono strade scorrevoli. Ventinove volte di più.
Ecco perché lo stesso autore dello studio, il dottor Prashant Kumar, ha cercato di capire come ridurre l’esposizione a questi inquinanti, per preservare la salute umana. I risultati sono stati pubblicati un mese fa.
Come ridurre il danno
Il team di Prashant ha scoperto una significativa riduzione dell’esposizione agli inquinanti quando chiudiamo i finestrini e spegniamo il sistema di ventilazione. Anche settare il sistema sul ricircolo dell’aria, piuttosto che sull’immissione in auto di aria esterna, aiuta a ridurre l’impatto del traffico.
Secondo i ricercatori, questo semplice sistema riduce l’esposizione agli inquinanti fino al 76%.
“Quando è possibile, quando le condizioni atmosferiche lo consentono, è questo il modo migliore per limitare la vostra esposizione. Tenete i finestrini chiusi, spegnete il sistema di ventilazione e aumentate la distanza tra voi e la macchina di fronte negli ingorghi e ai semafori“, spiega Prashant. “Se è proprio necessario accendere il riscaldamento o la ventilazione dell’auto, allora è meglio settare sul ricircolo dell’aria, evitandoche il sistemi prelevi aria dall’esterno“.
Ebbene sì, a volte la soluzione più semplice è anche quella più efficace. I ricercatori hanno calcolato che, in condizioni di traffico bloccato, questo sistema riduce l’esposizione al PM1 del 76% nell’abitacolo. Il PM1, il particolato con un diametro maggiore o uguale a 1 micron, è anche il più pericoloso. Essendo molto piccolo, infatti, può raggiungere più facilmente le vie respiratorie e penetrare nel sangue. E sappiamo bene quali sono gli effetti delle polveri sottili sul nostro organismo…
Chiudere i finestrini e permettere il ricircolo dell’aria, è il metodo migliore per ridurre l’esposizione anche al PM di altre dimensioni (PM10, PM 2,5).
La soluzione migliore, in realtà, la conosciamo tutti: liberarci del tutto delle auto inquinanti. Questo purtroppo non è ancora possibile. E nel frattempo, dobbiamo difenderci come possiamo. Ecco un vademecum per difendersi, almeno in parte, dagli effetti dello smog.
Foto: Keng Susumpow on Flickr