Uno studio preliminare effettuato dai ricercatori del Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica (CSIC) mostra una maggiore tossicità nei sacchetti compostabili rispetto a quelli di plastica convenzionali. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Environmental Science & Technology”, ha valutato la tossicità dei sacchetti di plastica convenzionali, riciclati e biodegradabili, utilizzando test in vitro con cellule umane.
I risultati hanno mostrato che i sacchetti compostabili, realizzati con amido vegetale, rilasciavano composti tossici che inibivano la crescita cellulare. La tossicità aumentava con la fotodegradazione, cioè quando i raggi ultravioletti li colpivano.
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I ricercatori ritengono che questa tossicità sia dovuta agli additivi chimici utilizzati per aumentarne la resistenza e la durata. Questi additivi, come stabilizzanti, plastificanti e ritardanti di fiamma, possono essere tossici per l’uomo e per l’ambiente.
Lo studio è preliminare e sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati. Tuttavia, i risultati sono preoccupanti, poiché i sacchetti compostabili vengono promossi come un’alternativa più sostenibile ai tradizionali sacchetti di plastica.
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I principali risultati dello studio sono riassunti di seguito:
- Hanno rilasciato composti tossici che hanno inibito la crescita delle cellule umane.
- La tossicità aumenta con la fotodegradazione.
- Gli additivi chimici utilizzati sono i principali responsabili della sua tossicità.
Questi risultati suggeriscono che i sacchetti compostabili potrebbero non essere così sicuri come si pensava in precedenza. È importante continuare a studiare la tossicità di questi prodotti per valutare i potenziali rischi per la salute umana e l’ambiente.