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- 1 La carenza di vitamina D può avere delle ripercussioni molto importanti sul nostro organismo. Lo abbiamo visto varie volte, quando abbiamo parlato dei pericoli legati alla carenza di vitamine. Sembra che un apporto insufficiente questa sostanza sia stato associato ad alcuni tipi di cancro, a malattie cardiovascolari e infezioni del tratto urinario.
- 2 In base ai dati raccolti, i ricercatori hanno osservato che coloro che presentavano una moderata carenza di vitamina D avevano il 53% in più di probabilità di sviluppare una qualsiasi forma di demenza. Il rischio aumentava del 125% nei soggetti che presentavano una carenza più grave di vitamina D.
La carenza di vitamina D può avere delle ripercussioni molto importanti sul nostro organismo. Lo abbiamo visto varie volte, quando abbiamo parlato dei pericoli legati alla carenza di vitamine. Sembra che un apporto insufficiente questa sostanza sia stato associato ad alcuni tipi di cancro, a malattie cardiovascolari e infezioni del tratto urinario.
Non solo. Secondo alcune ricerche, un’eccessiva carenza di vitamina D potrebbe portare a un aumento sostanziale del rischio demenza e di Alzheimer nelle persone anziane.
La demenza è una condizione cronica e progressiva, caratterizzata da una diminuzione delle prestazioni cognitive, tale da compromettere sia il normale svolgimento delle più comuni attività quotidiane, che le relazioni interpersonali.
Il termine demenza è un termine generico, e il rischio di demenza può raccogliere diverse forme di malattie a degenerazione cognitiva. I diversi tipi di demenza si distinguono in base alla progressione della malattia.
Esistono forme reversibili, secondarie a malattie o altri disturbi, che possono migliorare se curate in modo adeguato e tempestivo. E forme irreversibili. Quest’ultime sono le più diffuse.
Tra le forme irreversibili di rischio demenza, ci sono quelle primarie e quelle secondarie. Le forme primarie sono di tipo degenerativo e includono la demenza di Alzheimer, quella Fronto-Temporale e quella a Corpi di Lewy.
Fra le forme secondarie, la più frequente è quella Vascolare.
Le demenze rappresentano una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale. Secondo quanto affermato sul sito ufficiale del ministero della Salute, studi epidemiologici internazionali prevedono che nel 2020 il numero delle persone con demenza supererà i 48 milioni.
Ecco allora che comprendere quali sono i fattori di rischio demenza, può consentire di attuare tutto ciò che è in nostro possesso, per diminuire le probabilità di incidenza della malattia.
A tal proposito, possono essere utili alcuni risultati ricavati da uno studio, condotto da un team di ricercatori provenienti da tutte le parti del mondo, pubblicato sulla rivista Neurology.
Durante lo studio sul rischio demenza, 1.658 adulti di età superiore ai 65 anni sono stati tenuti sotto osservazione per un periodo di circa sei anni.
All’inizio del periodo di osservazione, i partecipanti erano tutti in grado di camminare autonomamente e non presentavano segni di demenza, malattie cardiovascolari o ictus.
In base ai dati raccolti, i ricercatori hanno osservato che coloro che presentavano una moderata carenza di vitamina D avevano il 53% in più di probabilità di sviluppare una qualsiasi forma di demenza. Il rischio aumentava del 125% nei soggetti che presentavano una carenza più grave di vitamina D.
Nello specifico, per quanto riguarda la malattia di Alzheimer, il rischio era più alto del 69% in coloro che presentavano una carenza moderata e del 122% in coloro che invece presentavano una carenza grave.
Altri studi condotti in precedenza avevano già stabilito l’esistenza di una correlazione tra bassi livelli di vitamina D e l’insorgenza di problemi cognitivi, ma questo è il primo e più esauriente studio che mette in luce il significativo rischio di demenza legato all’insufficiente assimilazione di questa sostanza.
I ricercatori hanno sottolineato che sono necessari ulteriori studi clinici per stabilire se mangiare alimenti ricchi di vitamina D o assumere integratori possa ritardare o addirittura prevenire l’insorgenza della malattia di Alzheimer e la demenza.
Il modo migliore per poter ottenere una quantità sufficiente di vitamina D è comunque quello di trascorrere al sole il tempo necessario affinché il nostro organismo riesca a sintetizzare questa sostanza.
Riuscire ad assorbire abbastanza vitamina D potrebbe non necessariamente proteggevi dallo sviluppare forme di demenza, ma è sicuramente un passo corretto per stare bene ed evitare che insorgano altri tipi di malattie, dovute alla carenza di questa sostanza.
Per quanto invece riguarda la demenza senile, esistono una serie di alimenti che possono aiutarci nella sua prevenzione. Al link potete approfondire l’argomento: https://www.ambientebio.it/prevenire-la-demenza-senile-attraverso-lalimentazione/
(Foto in evidenza: communicatingfoodforhealth; foto interna: gaiahealthblog)