«Ecco quello che l’uomo, cioè noi, è capace di produrre»,ci dice Piero Pelù. «C’è di tutto, guardate qui, anche i pallini di plastica delle pistole. È pazzesco, impressionante. Oggi puliamo 8 chilometri di spiaggia, ma in realtà dovrebbero essere 8 mila i chilometri di spiaggia da ripulire in Italia».
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L’impegno ambientalista di Pelù
Sin dai tempi dei Litfiba, ha mostrato il suo impegno contro l’inquinamento, e oggi pare che questo aspetto sia diventato anche parte integrante delle sue attività.
Ieri 4 gennaio si è messo a disposizione, assieme a un nutrito gruppo di volontari che hanno pulito la Feniglia, uno dei due meravigliosi lembi di terra, che uniscono la Maremma al promontorio dell’Argentario.
Infatti Pelù, già da dicembre aveva divulgato sui social la devastazione della spiaggia sommersa da plastica e rifiuti di tutti i tipi.
Il Clean Beach Tour
È stato il rocker fiorentino a chiamare Clean Beach Tour l’iniziativa di Legambiente, Wwf, Comune di Orbetello e Forestale.
«Oggi è la data zero di un tour più complessivo», spiega la rockstar, «che ci porterà su tutte le spiagge d’Italia per pulirle ma anche per raccontare a tutti che è arrivato il momento di cambiare le nostre abitudini».
La prossima tappa di questi appuntamenti sarà Sanremo, in occasione del Festival dove prima o dopo la sua performance Piero andrà in spiaggia insieme ai volontari di Legambiente a replicare la pulizia iniziata in Maremma.
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Il triste bilancio della raccolta
«È un disastro ambientale», aveva raccontato lo storico cantante dei Litfiba. Dicendo poi che dopo le mareggiate «una quantità indescrivibile e inammissibile di macro e microplastiche» avevano invaso la spiaggia.
Ecco l’elenco di tutti i rifiuti trovati in spiaggia: «Filtri di sigarette, cotton fioc, cialde di caffè, bottiglie di plastica, rasoi usa e getta, siringhe, scarpe di ogni tipo, giochi da spiaggia, boe da rete e da yacht, reti da pesca, cassette di polistirolo, buste e packaging vari, lattine…».
Pelù ha quindi lanciato il suo appello: non possiamo lasciare che la plastica e i rifiuti danneggino per sempre in nostro ecosistema. Bisogna attivarsi in primo luogo, noi stessi, e sperare che l’opinione pubblica sia sempre più sensibile a questi temi di difesa ambientale e della Bellezza del territorio italiano.
Le parole di Stefano Ciapani, presidente nazionale di Legambiente: «Anche la musica può aiutare a cambiare il mondo. E lo sta facendo anche oggi. La presenza di Piero va in questa direzione. L’Italia è molto avanti, ma bisogna fare di più sia a livello legislativo che per sensibilizzare le persone».
In Puglia e in genere nelle spiagge del Sud è pieno di retine per coltivare le cozze (così mi hanno detto). Sono favorevole a tassare la plastica quando esistono metodi alternativi ad essa.