I cardi (Cynara cardunculus altilis) appartengono alla famiglia delle Asteraceae.
La loro spinosità, già richiamata nell’etimologia (greca, poi riformulata in “cardum” dai romani), assieme alla consistenza dura e al sapore piuttosto amaro, hanno reso difficile renderlo noto fuori dai confini prettamente regionali, di appassionati estimatori.
Eppure, il cardo è stato recentemente riscoperto e ricercato in cucina, soprattutto se addolcito nei suoi tratti con una coltivazione (“imbiancamento”) che avviene lontana dall’esposizione solare (addirittura sotto il terreno) fino al momento della raccolta.
Proprietà benefiche dei cardi
I cardi vantano innumerevoli proprietà benefiche, poichè sono:
- depurativi
- detossinanti
- lassativi ,per via del loro contenuto di fibre
- migliorano la digestione
- contribuiscono a tenere sotto controlli il colesterolo cattivo
- antiossidanti
- remineralizzanti
- vitaminici
- aumentano le difese immunitarie
- sono antibatterici
- combattono le infiammazioni intestinali e delle vie aeree, preservando il benessere dei reni e delle vie urinarie
Ma non è tutto:
- sono consigliati in caso di sindrome premestruale
- contro l‘asma
- per combattere l’inappetenza
- in caso di emorroidi
- per il mal di testa
- contro la psoriasi
- rallentano l’azione dei radicali liberi, combattendo l’invecchiamento, a tutto vantaggio delle funzioni cerebrali
- regolano i livelli di zucchero nel sangue, controllando il diabete e la glicemia
- sono ideali per chi vuol perdere peso e mantenersi in forma
Come acquistarli e come utilizzarli in cucina
Al momento dell’acquisto, i gambi dei cardi devono risultare chiari, privi di macchie, con le coste larghe e croccanti e possono essere conservati a testa in giù o, in frigo, ricoprendo appunto i gambi con carta d’alluminio e mettendoli in un sacchetto di plastica aperto (cos’ resisteranno per 1 settimana).
Dal sapore amarognolo, il cardo, dopo aver tagliato a pezzi il gambo ed eliminato la parte filamentosa delle cose, va lessato e consumato immediatamente perché annerisce con facilità. Anzi, proprio per mantenerlo più chiaro, è consigliabile aggiungere del succo di limone nell’acqua di cottura.
Dopo averli bolliti, i cardi possono essere impiegati per:
- primi piatti
- contorni
- antipasti
- in Piemonte per la Bagna cauda
- In Sardegna per produrre il liquore di cardo o i cardi sott’olio
e sono ottimi gratinati al forno o fritti.
Controindicazioni dei cardi
In genere i cardi sono ben tollerati ma per via della tiramina, una sostanza che aumenta l’adrenalina e la dopamina, un consumo eccessivo può causare problemi a chi soffre di ipertensione. Sono sconsigliati in caso di patologie gastrointestinali.
Come coltivarli
Il cardo è un cugino nordico del carciofo. Mentre il secondo infatti predilige le calde coste mediterranee, il primo assume una consistenza migliore e più tenera solo dopo una temprante gelata.
Pur essendo una pianta perenne in natura, il cardo è coltivato come pianta annuale nell’orto, dove viene curato il più possibile in assenza di luce (per agire sul colore) oltre che con ricorrenza di gelate (per intenerirlo).
In genere la coltura inizia con la semina direttamente in campo in un terreno profondo e ben concimato, riponendo mucchietti da tre o quattro semi a distanza di circa 1 metro gli uni dagli altri. In caso di imbiancamento, la semina avviene più in profondità. Si semina generalmente in primavera (il periodo migliore è maggio ma può essere seminato fra aprile e metà luglio) per poi arrivare alla raccolta ad inizio autunno e fino all’inverno.