La Coldiretti, in occasione dell’emergenza inquinamento nelle principali città italiane, tra cui Padova, ha messo in luce l’importanza di una coltivazione emergente: quella della paulownia.
Ribattezzata come pianta anti-smog, la paulownia tomentosa, questo il suo nome scientifico, sarebbe in grado di ripulire l’aria malata.
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Le proprietà anti-inquinamento della paulownia
Ogni ettaro di paulownia, spiegano gli esperti di Coldiretti Padova, è in grado di assorbire dalle 28 alle 32 tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Ogni pianta consuma dai 32 ai 36 chilogrammi di CO2 ogni 12 mesi.
Va, inoltre, precisato che, una volta tagliata, la pianta “ricaccia” dalle radici, riprendendo a crescere sino ad arrivare anche a 5-6 cicli senza ricorso a trattamenti chimici.
Il presidente della Coldiretti Padova, Massimo Bressan, spiega che da due anni il suo lavoro è volto alla creazione di una rete d’impresa di produttori di paulownia.
Tra gli obiettvi:
- la realizzazione di una filiera del legno
- la produzione di miele
- l’assorbimento di anidride carbonica da parte delle foglie, sino ai loro primi mesi di vita
Storia e caratteristiche eco-sostenibili della pianta
La paulownmia che, ricordiamo, non richiede trattamenti fitosanitari, arriva in Europa agli inizi del 1800, importata dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali e il suo nome è dedicato alla Granduchessa Anna Paulowna Romanov, figlia dello Zar Paolo I di Russia e moglie del re Guglielmo II dei Paesi Bassi.
Considerata un albero sacro in Giappone, la sua sagoma veniva disegnata, nell’antichità, sugli abiti degli imperatori, tanto da essere considerata la seconda immagine più importante del Paese, dopo il crisantemo.
Ai giorni nostri, la tradizione giapponese vuole che, quando nasce una bimba, i suoi genitori piantino un albero di paulownia, da cui ricavare, in seguito, una cassa in custodire i doni per le nozze della fanciulla.
Parliamo di un albero caducifoglio che può raggiungere i 20 metri d’altezza, col tronco dritto. La paulownia tomentosa ha:
- foglie a cuore, di grandi dimensioni, con un sottile strato di peluria
- fiori grandi e appariscenti viola a forma di campanella
Oltre ad essere una magnifica pianta ornamentale:
- produce un legno leggerissimo, di straordinaria stabilità dimensionale, di color chiaro, tendente al bianco-giallino, ideale per la produzione di mobili, arnie, arredi per navi ed abitazioni, stoviglie ecologiche in alternativa alla plastica. Il legno in questione, di categoria A, ha grandi proprietà fonoassorbenti, di isolamento termico, elettrico e igroscopico
- è dotata di radici che si sviluppano tra 40/80 cm di profondità, garantendo la massima tenuta anche dei terreni più franosi e soggetti a smottamenti
- presenta fiori dall’aroma gradevole che producono un polline molto gradito alle api. Possono produrne fino a 5 quintali per ettaro con beneficio di tali insetti che si trovano in un ambiente non contaminato
- cresce ad una velocità impressionante
- si adatta ai terreni più ostili ed inquinati
- è ideale per giardini, parchi pubblici, arricchimento delle aree marginali.
Dobbiamo ricordare allo stesso tempo che questa pratica va regolamentata, perchè essendo stata fortemente incentivata, ha creato degli squilibri nel territorio, a danno delle colture autoctone, che invece, a causa delle scellerata politiche della UE, vengono relegate al margine per far spazio a prodotti più economici ma di scarsa qualità.
Quindi dobbiamo dire che non tutto è oro quel che luccica. Paulownia si, bene per l’ambiente, ma a patto che si incentivi anche l’ulivo e la vite ad esempio che sono grande patrimonio del nostro territorio e si protegga la biodiversità.