Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più al centro dell’attenzione delle aziende, che in questi anni si stanno attivando su più fronti con il fine di ridurre l’impatto ambientale all’interno dei loro prodotti e processi di produzione. Tra i differenti aspetti che vengono toccati uno dei focus principali ricade sicuramente sul packaging. Termini come “packaging ecosostenibile” e “green packaging” non sono più così ignoti ai più e indicano per l’appunto il packaging del futuro, ovvero funzionale, di design e a basso impatto ambientale. Ma come è possibile rendere un packaging sostenibile e soprattutto, perché farlo?
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La funzionalità del packaging
Il packaging è sicuramente l’oggetto su cui si concentrano principalmente i designer che collaborano con i diversi brand, poiché possiede un ruolo indispensabile nella protezione del prodotto, ma al tempo stesso ha il compito di rispecchiare i valori e l’identità visiva del brand. Quindi, se da un lato il packaging deve essere in grado di conservare il contenuto proteggendolo nel viaggio all’interno della filiera, deve anche essere progettato in ottica di promozione del marchio e di attrazione del consumatore finale.
Già Kevin L. Keller, autore del libro “Strategic Brand Management”, definì il packaging come “l’elemento costitutivo dell’identità di marca più tangibile e contribuisce all’aumento della notorietà dell’immagine”.
Quindi, l’importanza della funzione di promozione del packaging è ben chiara da ormai molti anni, tanto da essere stato inserito all’interno delle celebri “5P” del marketing mix (product, price, promotion, place e packaging).
Oggi, però, individuare nel packaging solo l’aspetto funzionale e quello promozionale non basta più, è necessario aggiungere anche il ruolo etico, in quanto deve adeguarsi alle nuove istanze in materia di sostenibilità sia ambientale che sociale.
Per un brand significa prendere in considerazione sia il materiale utilizzato, preferendo quello già riciclato ed evitando quanto possibile la plastica, sia la provenienza del materiale e il trattamento che subisce.
Cosa significa packaging sostenibile
Il packaging oggi è quindi un terreno fertile di innovazione ed etica, porre attenzione all’ecologia significa adottare dei criteri di design responsabile e circolare dall’ideazione alla progettazione. Il primo passo dell’innovazione consiste nella scelta di materie prime provenienti da fonti rinnovabili e biodegradabili. Tra queste spiccano ai primi posti naturalmente carta e cartone, ai quali si aggiungono anche le materie di origine vegetale, come bioplastiche, e i nanomateriali, con l’obiettivo comune di creare un prodotto “circolare”, che sia compostabile e riciclabile. Una valida alternativa, quindi, alla plastica tradizionale, affinché il packaging non venga più considerato un nemico dell’ambiente, dato che è solitamente destinato a diventare subito un rifiuto. Alla scelta del materiale si aggiungono accortezze come la riduzione degli spessori e l’utilizzo di imballaggi sempre più piccoli, così da essere ridotti all’essenziale.
Proprio per questo motivo è necessario che le aziende si impegnino nella ricerca di soluzioni volte a contenere l’impatto ambientale del packaging, trasformando il rifiuto in una risorsa utile e vedendo nella sostenibilità un driver imprescindibile e in grado di influenzare le scelte d’acquisto.
Affinché un packaging sia considerato sostenibile deve quindi essere:
- naturale nei materiali;
- rispettoso dell’ambiente;
- funzionale e minimale;
- educativo e in grado di informare il consumatore;
- lungimirante, ovvero capace di avere una seconda vita dopo l’utilizzo.
Gli esempi dalle aziende e l’opinione dei consumatori
Sono diverse le aziende che si sono attivate, ormai da diversi anni, nello sviluppo di packaging ecosostenibili, tra questi troviamo ad esempio Procter & Gamble, che ha coinvolto più di 40 dei marchi appartenenti al gruppo che hanno sempre utilizzato contenitori in plastica nella ricerca di nuove soluzioni. Alcuni esempi sono i flaconi shampoo riciclabili fatti al 25% di plastica raccolta dalle spiagge, l’introduzione del 50% di resina riciclata che prevederà l’utilizzo di oltre 2.700 tonnellate di plastica riciclata, ma anche packaging al 65% a base biologica.
Gli esempi di soluzioni per il packaging ecosostenibile sono davvero svariati, complice naturalmente l’interesse e la sensibilizzazione sempre maggiore dei consumatori.
Infatti, il 41% di essi dichiara che il packaging è il primo fattore di sostenibilità su cui si basa per effettuare una valutazione dell’etica del brand. A questo si aggiunge comunque un forte interesse per la linea politica del marchio, che ne influenza la reputation. Infatti, il 94% dei consumatori italiani è favorevole all’introduzione di una normativa che obblighi i marchi a indicare la percentuale di ecosostenibilità dell’imballaggio scelto. Inoltre, la maggior parte degli italiani auspica anche l’applicazione di una tassa sui materiali non riciclabili utilizzati dalle imprese, così da spingere ancora più duramente a un cambiamento definitivo.
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