L’agricoltura è un’attività che l’uomo pratica da millenni e sono tantissime le tecniche e i metodi sperimentati e praticati. Anche l’orto di riflesso si può fare in molti modi, alcuni di questi ecosostenibili, coerenti con i principi dell’ agricoltura biologica.
Tra i vari metodi per coltivare un orto biologico è particolarmente interessante il sistema sinergico, che prende vita dai principi della permacultura, proposti dagli australiani Bill Mollison e David Holmgren e propone un approccio molto pratico e concreto per far crescere verdure sane nel pieno rispetto della natura.
L’agricoltura sinergica nasce per impulso di Emilia Hazelip e si caratterizza per la realizzazione di bancali rialzati, che non richiedono vangatura.
Scopriamo in cosa consiste un orto sinergico e come possiamo realizzarlo, a chi fosse interessato ad approfondire questa interessante tematica si consiglia la lettura della guida pratica all’orto sinergico, scritta da Marina Ferrara per Orto Da Coltivare.
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I principi e le caratteristiche di un orto sinergico
Alla base dell’agricoltura sinergica ci sono i principi etici della permacultura, in particolare il concetto di prendersi cura della terra e di avere un’attenzione particolare nella fase di progettazione.
L’idea di base è di lasciar fare il più possibile alla natura, limitando le interferenze dell’agricoltore, per questo motivo si riducono al massimo alcuni lavori come le lavorazioni e si evita di fornire concime.
In questo gioca un ruolo chiave la sinergia tra le varie piante, da cui deriva il nome stesso del metodo colturale. Nell’orto sinergico le piante vengono messe accostando specie diverse in modo che si aiutino l’una con l’altra nel reperire nutrimenti e nell’allontanare i rispettivi parassiti. Queste sono le consociazioni.
In un senso più ampio possiamo allargare la sinergia non solo alle piante coltivate ma a tutte le forme di vita animale e vegetale, questo si concretizza con un’attenzione alla biodiversità, che passa per un rispetto dell’erba spontanea e per tante altre pratiche rispettose nei confronti dell’ambiente.
Per quanto riguarda il lato pratico l’orto sinergico punta ad essere permanente: mentre in una coltivazione tradizionale per ogni nuova semina o trapianto corrisponde una lavorazione del suolo (vangatura e zappatura) nel metodo sinergico ci si propone di realizzare aiuole di coltivazione permanenti, che per svariati anni non richiedano nessuna lavorazione e nessuna concimazione. Queste aiuole vengono chiamate bancali.
Realizzare i bancali
La realizzazione dei bancali dell’orto sinergico è un momento molto importante perché comporta parecchio lavoro e il risultato è destinato a durare per anni e a condizionare spazi e impostazione dell’orto.
Bisogna quindi prendersi del tempo per progettare la forma e le dimensioni delle aiuole rialzate, prima di procedere col lavoro pratico. Il bancale deve essere largo 120 cm alla base, in modo che permetta di arrivarci stando sul camminamento.
I camminamenti devono essere di almeno mezzo metro, al fine di consentire un passaggio comodo. Il principio in questo caso è di non calpestare mai la superficie coltivata, per poter mantenere la terra soffice a lungo.
Possiamo fare bancali lineari, ma anche inventare disegni creando semi cerchi o spirali.
Nel concreto per fare il bancale bisogna spalare la terra dal camminamento, rialzando l’aiuola di una misura variabile, si consiglia almeno 40 cm. Il fatto di coltivare in alto permette un ottimo drenaggio dell’acqua in eccesso e anche meno mal di schiena per chi coltiva.
Le consociazioni
Come anticipato in un orto sinergico è molto importante consociare le piante, ovvero non piantare in modo omogeneo coltivazioni della stessa specie ma creare vicinanze favorevoli.
Ad esempio vicino alle carote sono preziose le cipolle, che scacciano la mosca della carota, mentre l’aglio è un antibatterico e aiuta a prevenire patologie. Esistono tabelle utili a trovare le consociazioni positive per ogni ortaggio.
SCARICA LE TABELLE DI CONSOCIAZIONE DEGLI ORTAGGI
Anche le erbe aromatiche e i fiori devono essere presenti, per cui ricordiamo di non piantare solo ortaggi.
La pacciamatura
Un orto che imita la natura non prevede il suolo nudo, inoltre strappare le erbe infestanti è un lavoro che, in coerenza con la visione di limitare l’intervento umano, deve essere fatto meno spesso possibile.
In questo aiuta moltissimo la tecnica della pacciamatura, che consiste nel coprire il terreno sul bancale attorno alle piante con materiali naturali, quali paglia e foglie.
L’irrigazione dell’orto sinergico
Come tutti gli orti anche i bancali sinergici richiedono all’occorrenza di essere irrigati. Essendo strutture permanenti risulta molto utile predisporre un impianto di irrigazione a goccia che distribuisca acqua in modo graduale, bagnando direttamente il terreno e non le parti verdi della pianta.
Notizie molto utili ed interessanti