Il rientro a scuola, dopo l’emergenza Covid-19, è previsto per settembre con l’uso obbligatorio delle mascherine e l’applicazione del distanziamento sociale ma ci si interroga se le misure anti-contagio tra i bambini siano davvero utili ed efficaci.
In un recente video, il canale Byoblu ha parlato del delicato tema delle mascherine in età pediatrica e, in collegamento con Virginia Camerieri, c’erano l’avvocato Alessandra Devetag, membro del Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei diritti dei minori, e il dottor Luca Speciani.
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L’avvocato Devetag contraria all’imposizione delle mascherine ai bambini
In una lettera rivolta al dottor Biasci, l’avvocato Devetag ha affermato che la mascherina, specie nei confronti dell’età pediatrica, nella migliore delle ipotesi è inutile, mentre nella peggiore è dannosa. Questo perché un bambino non sa utilizzarla correttamente.
La Devetag chiede contestualmente ai ministri Azzolina e Speranza di sospendere qualunque obbligo di indossarla nei confronti della popolazione pediatrica.
L’opinione del dottor Luca Speciani
All’iniziativa ha aderito anche l’AMPAS, di cui il dottor Luca Speciani è presidente. Il dottore fa riferimento, in particolare, all’ipercapnia, una respirazione che diventa meno efficiente, oltre al rischio di avere più decessi da mascherina, “ pratica sulla quale abbiamo assoluta incertezza sul vantaggio e alcune certezza sul danno“, dice.
Speciani si sofferma sullo stato psicologico legato all’utilizzo, nei bambini, di mascherine e altre restrizioni che, invece di insegnar loro il contatto umano, danno un insegnamento opposto di distanza, lontananza, formando una generazione di bambini con la paura di avere contatti con gli altri, concludendo: “Dobbiamo dire con forza basta. Cominciamo a tutelare i nostri bambini, lasciandoli a una socialità naturale: non corrono rischi. Senza mascherine e senza inutili vaccinazioni obbligatorie. Lasciamo che i bambini stiano coi bambini vivano la loro vita sociale”.
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La lettera del sindaco Szumkski a Conte, Zaia e Azzolina
Il Sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave, Szumski, rivolgendosi al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in merito alla riapertura dei servizi per l’infanzia e del ciclo scolastico, chiede ufficialmente il numero dei tamponi eseguiti nell’età 0-17 anni, del numero di positivi, del numero totale delle persone comprese in questo lasso d’età e, infine, il numero dei casi trattati e che hanno avuto esito infausto.
Szumski, che è anche medico, segnala che nella sua comunità di 9300 abitanti, i contagi certificati sotto i 18 anni sono pari a zero.
Il parere di Szumski sulle misure anti-contagio tra i bambini
Le possibili misure per il contenimento del contagio nei centri per l’infanzia e a scuola sono, a detta del primo cittadino di Santa Lucia di Piave, troppo drastiche e stringenti; eccessive rispetto allo stato attuale dei contagi e Szumski proprio non ci sta al fatto che i bambini passino per “appestatori”, auspicandosi che le motivazioni circa la scelta di metodologie operative circa la ripresa delle attività siano supportate da numeri oggettivi e non da più o o meno fantasiose ipotesi di burocrati, virologi e matematici.
“Sono stufo di subire passivamente–dice. Ma chi devono tutelare queste norme? ”