È stato rinvenuto in Toscana, tra le province di Firenze e Pisa, mais blu contaminato per l’illecito smaltimento di rifiuti speciali.
Le analisi hanno riportato una forte contaminazione da cromo esavalente, uno dei più pericolosi contaminanti ambientali.
Infatti è tossico, mutageno e cancerogeno e molto subile in acqua. Questa caratteristica gli permette di contaminare le falde acquifere e di conseguenza i prodotti della terra.
Mais blu sotto il controllo delle forze dell’ordine
Grazie all’operazione Blu Mais che ha coinvolto i Carabinieri Forestali e la Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, sono stati messi ai domiciliari 4 indagati.
Secondo i Carabinieri spacciavano i rifiuti speciali per dei comuni fertilizzanti falsificando i documenti.
In questo modo sono stati smaltiti illegalmente 24 mila tonnellate di rifiuti contenenti sostanze tossiche.
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Gli indagati recuperavano illegalmente questi rifiuti da aziende conciarie. Dopo aver falsificato i documenti, spacciavano questi rifiuti pericolosi per dei comunissimi fertilizzanti e li vendevano alle imprese agricole.
Le aziende agricole ottenevano dei compensi in base alla quantità di fertilizzante acquistato e utilizzavano questo “concime” per trattare i campi.
Tra i 4 indagati, tre fanno parte del consorzio di gestione dei rifiuti del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno. Sono state poi prese delle misure per altri due indagati: uno è stato interdetto dalla professione di agronomo e l’altro da quella di esercizio dell’impresa agricola.
Perché è pericoloso il cromo esavalente?
Il cromo presenta diverse forme, le più comuni sono il cromo trivalente e il cromo esavalente.
Il cromo trivalente non è tossico se non in dosi elevate, è un microelemento utile al metabolismo.
Poco solubile in acqua, è meno propenso ad entrare in falde acquifere.
Il cromo trivalente si può però ossidare e si può trasformare in cromo esavalente nei rifiuti tossici.
Esso è solubile in acqua e può contaminarla creando un danno alle piante che la utilizzano per fare la fotosintesi clorofilliana.
L’esposizione prolungata a cromo esavalente è una delle cause del tumore al polmone, non a caso è una delle sostanze cancerogene più temute. L’organo bersaglio è appunto l’apparato respiratorio e la via di accesso al nostro organismo è principalmente l’inalazione.
La Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale ha, di recente, riassunto nelle sue linee guida i valori limite di esposizione professionale. Lavoro necessario perché la presenza di questo prodotto è comune nella lavorazione e cromatura dei metalli,nella conservazione del legno e nella produzione di pigmenti per le aziende conciarie.
Oltre ad essere pericoloso per i lavoratori, che devono prendere tutte le precauzioni necessarie, è pericoloso per tutti gli altri cittadini che se lo ritrovano sulle tavole. In questo caso non solo i rifiuti speciali non venivano smaltiti in maniera efficace, ma venivano utilizzati per concimare i campi!
Lo smaltimento di queste sostanze (cromo esavalente e co.) deve avvenire sempre nel rispetto della legge, perchè altrimenti se smaltito illegalmente può portare solo danni alla Natura e all’intero ecosistema.