Il miglio perlato, scientificamente noto come Pennisetum glaucum, appartenente alla famiglia delle Poaceae, oltre ad essere il cereale più coltivato al mondo, è un modello di resistenza ai cambiamenti climatici, tanto da poter essere definito “il cereale del futuro”, seppur sia noto da tempi antichissimi.
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I risultati di uno studio internazionale sul miglio perlato
Da uno studio internazionale di genomica, pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology è emersa la grande capacità del miglio perlato, cereale antichissimo e cruciale per l’alimentazione ed il sostentamento di milioni di persone che abitano le regioni aride e semi-aride dell’India e dell’Africa sub-sahariana, di resistere agli effetti dei cambiamenti climatici.
Nel corso dello studio, che ha coinvolto diversi istituti internazionali, tra cui l’IBBA, l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del CNR, i ricercatori hanno sequenziato e analizzato il genoma del miglio perlato, scoprendo che possiede geni per la traduzione di proteine che agiscono come cere, isolando e proteggendo le piante dal calore e dalla siccità, impedendo la traspirazione dell’acqua.
Questa scoperta è grandissima importanza se si pensa che gli esperti prevedono, per i prossimi anni, notevoli innalzamenti di temperatura come conseguenza dei cambiamenti climatici e sempre più desertificazione.
L’importanza del miglio perlato nella lotta ai cambiamenti climatici
Ma perché i miglio perlato è così importante nella lotta ai cambiamenti climatici? Parliamo di un cereale capace di adattarsi, meglio degli altri, a temperature estreme (fino a 42° C) e alla siccità, oltre che all’attacco di un fungo patogeno, il peronospera.
Parliamo di un alimento quotidiano per oltre 90 milioni di persone, coltivato su terreni poveri, in genere da piccoli agricoltori, senza l’utilizzo di sistemi di irrigazione e senza l’impiego di fertilizzanti.
Dato che una fortissima sfida è quella di garantire alla popolazione di tutto il mondo una sana alimentazione, il miglio perlato sembra proprio offrire un ottimo contributo.
Caratteristiche nutrizionali
Ricco di fibre, proteine, minerali (magnesio, ferro, zinco), vitamine, specie del gruppo B (vitamina B3 e B6), oltre che di polifenoli, questo cereale:
- è nutriente
- contrasta l’anemia
- è un toccasana contro la stitichezza
- favorisce la digestione
- aumenta il senso di sazietà
- è ipocalorico, per cui un alleato nella lotta al sovrappeso
- attenua il senso di fame
- previene l’insorgenza di malattie cardiovascolari
- riduce i livelli di colesterolo nel sangue
- tiene sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue, rivelandosi utile per i soggetti diabetici
- è antitumorale
- contrasta gli effetti nocivi dei radicali liberi
FONTI IMMAGINI: www.dilei.it; www. pixabay.com
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