Lattoferrina e Covid: questo integratore potrebbe essere un alleato contro il Covid?
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Lattoferrina e Covid
In un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Sciences dal team dei clinici di Tor Vergata in collaborazione ai ricercatori della Sapienza, approfondisce i meccanismi d’azione della lattoferrina, suggerendo l’utilizzo di quest’ultima nel trattamento dei pazienti Covid positivi paucisintomatici ed asintomatici. L’utilizzo di questo integratore può essere efficace anche come preventivo nel controllo del contagio.
I risultati ottenuti nei pazienti hanno dimostrato per la prima volta l’efficacia della lattoferrina nel favorire, senza effetti avversi, con la remissione dei sintomi clinici nei pazienti Covid-19 positivi sintomatici e la negativizzazione del tampone già dopo 12 giorni dal trattamento. Anche dagli esami ematici abbiamo osservato risultati notevoli che saranno presto pubblicati.
Cos’è la lattoferrina?
La lattoferrina è una proteina del latte presente abbondantemente nei neonati, protegge dalle infezioni come una rete a maglie strette, impedendo ai patogeni (virus, batteri, funghi) il passaggio nelle cellule della mucosa respiratoria e intestinale.
Presente in varie secrezioni mucose, come lacrime e saliva. E’ un antiossidante potente che ha anche delle proprietà immunostimolanti, antivirali e antimicrobiche rimarchevoli e incomparabili. Nelle persone sane, la lactoferrina è concentrata a livello degli orifici corporei (bocca, naso, occhi) che protegge dalle infezioni.
Proprietà della lattoferrina
La lattoferrina possiede le seguenti proprietà biologiche:
- proprietà anticancro
- proprietà antinfettive antivirali
- un aiuto contro la disbiosi intestinale
- stimola il microbiota intestinale con microorganismi buoni
- previene ossidazione dei lipidi
- potrebbe contrastare l’infezione e l’infiammazione del coronavirus, agendo sia come barriera naturale della mucosa sia respiratoria che intestinale o invertendo i disturbi del ferro legati alla colonizzazione virale
- rafforza la permeabilità del monostrato di cellule epiteliali
- efficacia antivirale in vitro contro un’ampia gamma di virus, incluso SARS-CoV, un coronavirus strettamente correlato a SARS-CoV-2
- possiede effetti immunomodulatori e antinfiammatori unici
- fornire segnali per bilanciare le risposte anti- e pro-infiammatorie con conseguente omeostasi intestinale
Nel campo della prevenzione la lactoferrina sta riscuotendo notevoli successi. Un esempio è stato lo studio effettuato in Giappone dalla Divisione di Patologia Sperimentale del National Cancer Center Research Institute di Tokio
In questi studi sperimentali, la lactoferrina bovina (BLF), è stata trovata capace di inibire significativamente i tumori del colon, dell’esofago, del polmone, della vescica e la cancerogenesi nei ratti, quando somministrata per via orale.
La lattoferrina è presente in particolare nel latte umano che è quello che la contiene di più in assoluto. Nel dettaglio la quantità presente nelle varie tipologie di latte presente nei mammiferi:
- Latte umano 2 – 4 mg/ml
- Colostro Umano 6 -8 mg/ml
- Latte di mucca 0,02 – 0,2 mg/l
- Latte di Maiale, topo e cavalla 0,2 – 2 mg/ml
- Latte di ratto, coniglio e cane, circa 0,5 mg/ml
Il latte di mucca è povero di lattoferrina; tuttavia la sua concentrazione aumenta notevolmente nelle proteine del siero del latte e nella ricotta.
La lattoferrina ha delle proprietà antibatteriche dirette (su Escherichia coli, la salmonella, lo stafilococco aureo), antifungine (su Candida albicans) e anche antivirali, perché stimola naturalmente la crescita dei bifidobatteri, delle cellule morte naturalmente (natural killer cells) e l’attività dei neutrofili. Questa tripla azione della lattoferina fa di questo composto rimarchevole una parte essenziale di tutto il programma di sostegno immunitario.
La lattoferrina ha la proprietà di sequestrare il ferro nelle sedi delle infezioni, strappandola dalle mani dei microorganismi patogeni. I microorganismi patogeni, per vivere hanno bisogno del ferro, e l’organismo per difendersi dalle infezioni, produce proteine che sequestrano il ferro come la lattoferrina e la trasferrina.
L’attività antimicrobica della lattoferrina è correlata alla sua affinità per il Fe3+ (quindi la sua elevata capacità di competere allo stato libero con i microrganismi ferro-dipendenti), e a un’azione diretta sulla membrana esterna dei batteri Gram negativi.
La combinazione della lattoferrina con lo ione ferrico nelle secrezioni mucose modula l’attività e le capacità aggregative dei batteri e dei virus verso le membrane cellulari. Questo perché alcuni batteri richiedono ferro per poter effettuare la replicazione cellulare e la lattoferrina, al contrario, lo sottrae dall’ambiente circostante, impedendone la proliferazione.
Sostanzialmente la lattoferrina lega il ferro meglio in ambienti acidi; l’ambiente extracellulare delle sedi delle infiammazioni, sono tendenzialmente acidi, e la lattoferrina strappa il ferro dalle mani dei microorganismi con più forza.
Concludendo la lattoferrina costituisce sicuramente l’alternativa biologica ed una soluzione più vicina al nostro sistema immunitario.
(Fonte: Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”)