Evitare lo spreco alimentare, attraverso un portale web. Da questa idea è partito Francesco Ardito, il creatore di Lastminutesottocasa.it, il portale che permette di mettere in contatto negozianti e cittadini, per vendere a prezzo scontato gli alimenti che, altrimenti, andrebbero buttati a fine giornata.
Pensiamo ad esempio a un panettiere, che non è riuscito a vendere tutto entro la sera, o ai croissant dei bar rimasti in vetrina, o a qualsiasi altro prodotto che in molti casi, se invenduto, va buttato. Grazie al sito lastminutesottocasa.it, i negozianti possono comunicare con i cittadini e “avvisarli” di alcune offerte last minute, pensate appunto in base a ciò che è rimasto tra gli scaffali.
Il portale è stato creato da una startup “incubata” dal Politecnico di Torino, che ha appena stretto una collaborazione con l’Ascom, l’associazione di commercianti della città. Il progetto, che fa parte dell’incubatore imprese innovative I3P del Politecnico di Torino, crea un collegamento tra domanda e potenziale offerta.
Basta accedere al sito internet e registrarsi, come cliente o negoziante, per descrivere l’offerta (se negozianti) o impostare i criteri attraverso cui ricevere l’elenco dei prodotti (se clienti).
Spiegato da Francesco Ardito: “Diamo ai negozi la possibilità di non buttare via il cibo a fine giornata mettendo a loro disposizione una sorta di megafono digitale”.
Finora, durante la fase di test, hanno aderito circa 180 negozianti e 7 mila utenti. Coloro che si iscrivono al sito sono soprattutto panetterie, gastronomie, pescherie, bar, pasticcerie. Ma sembra che crescente interesse stia arrivando anche da mercati locali.
Come spiegato a Repubblica, dalla presidente Maria Luisa Coppa, l’Ascom ha sposato il progetto perché “vogliamo aiutare le nostre imprese a non sprecare e a entrare in contatto con nuovi clienti, ma al tempo stesso cerchiamo di dare un contributo alla società”.
Dall’altro lato, i clienti possono avere prodotti comunque di alta qualità, a prezzi scontati, contribuendo a evitare lo spreco alimentare e al tempo stesso risparmiando.
Il progetto è partito da Torino, ma sembra stia coinvolgendo anche altre città, come Trieste, Pavia e anche Terni, dove in particolare si sta occupando di far conoscere la cosa ai commercianti una studentessa, Gaia Matteucci, che ha spiegato così il suo lavoro: “Ho iniziato a fare un porta a porta tra le varie attività che si occupano di somministrazione alimentare per presentare la mia proposta. Devo dire che la città ha risposto in un modo che non immaginavo, dalla piccola bottega, alle attività gestite da ragazzi, tutti hanno voluto capire di cosa si trattasse; […]Per ora hanno aderito diversi commercianti, ho circa una sessantina di utenti registrati, ma ci vorrà un po’ di tempo prima che il progetto decolli e ingrani. Sono sicura che, magari più lentamente che a Torino, a Terni prenderà sempre più piede”.
Intanto, dopo sei mesi, lastminutesottocasa.it ha raggiunto dei bei numeri e un buon coinvolgimento di persone. Per il futuro sembra che siano previsti dei cambiamenti, come affermato da Ardito: “Abbiamo coinvolto alcuni investitori e stiamo dialogando con una grande agenzia di comunicazione. Probabilmente cambieremo il nome e il logo del progetto e cercheremo di espanderci il più possibile, magari anche all’estero”.
(Foto: localprevention)