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Nuovo incidente in una centrale nucleare in Francia: esplosione nel reattore n.1 a Flamanville. Per le autorità non c’è rischio radioattività.
Ve ne avevamo parlato poco tempo fa, alla fine del 2016. Il settore dell’atomo in Francia è ben lungi dall’essere sicuro. Incidenti passati sotto traccia, norme non rispettate, un settore travolto dai debiti che non riesce a investire in tecnologie più avanzate e quindi “più sicure”. L’ultimo incidente di Flamanville conferma tutti i timori sul comparto.
Vediamo cos’è successo.
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L’incidente: esplosione nel reattore
Giovedì mattina, è stata registrata un’esplosione nella centrale nucleare di Flamanville, nella regione della Bassa Normandia, in Francia. A spiegare la dinamica dell’incidente, Jacques Witkowski, prefetto di zona.
“Un ventilatore nella zona nucleare è esploso. Cinque persone sono state leggermente intossicate dal fumo sprigionato dall’esplosione. Tutti sono però rimasti illesi“.
Anche se Witkowski minimizza la situazione, uno dei reattori della centrale è stato “spento per precauzione“. Le autorità francesi hanno aperto un’indagine tecnica per stabilire le cause dell’avvenimento. L’ipotesi principale è di un guasto a un “banale impianto elettrico” nella zona del reattore numero uno. In pratica, si sarebbe verificato il surriscaldamento delle guaine dei macchinari, cosa che avrebbe poi causato la forte denotazione.
Secondo quanto informa il Corriere della Sera, nella centrale di Flamaville si erano accese diverse polemiche, nel 2015, quando l’autorità per la sicurezza nucleare francese aveva individuato una serie di anomalie nel serbatoio del nuovo reattore in costruzione.
Secondo le autorità locali, non ci sarebbero rischi di radioattività.
Incidente nucleare di Fukushima: è ancora allarme
Dove invece è scattato di nuovo, pesante, l’allarme radiazioni è in Giappone. A quanto pare, la situazione nel reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima è di nuovo estremamente preoccupante.
I livelli di radioattività hanno raggiunto i 530 Sievert per ora. Secondo gli esperti, tale quantità è “inimmaginabile” e sarebbe in grado di uccidere un essere vivente in pochi minuti. Secondo gli analisti, tale valore supera addirittura di 7 volte quello registrato nelle ore successive al disastro del 2011. Per fare un confronto, pensate che il livello normale di radiazioni, in natura, è pari a 2,4 milliSievert. Ma all’anno, non all’ora.
La TEPCO, compagnia elettrica giapponese che gestisce Fukushima, ha riferito di aver rinvenuto un foro di circa un metro quadro, in una grata metallica sotto il contenitore a pressione che “ospita” il nocciolo del reattore. La falla sarebbe stata provocata dalla fuoriuscita di combustibile esausto dal reattore, che avrebbe quindi sciolto parte del serbatoio.
Secondo la TEPCO, le radiazioni sarebbero per ora contenute all’interno del reattore. Non ci sarebbero quindi ulteriori rischi di contaminazione. Per ora.