Snam è la prima azienda in Europa a immettere idrogeno nella rete del gas.
Inizia con una prima sperimentazione di idrogeno al 5% e gas naturale, immettendo la miscela in una piccola porzione della rete nazionale che va ad alimentare due piccole industrie della provincia di Salerno, un pastificio e un’azienda di imbottigliamento di acque minerali.
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Gas rinnovabili: idrogeno “green” e biometano
“I gas rinnovabili come l’idrogeno green e il biometano avranno un ruolo centrale nel mix energetico decarbonizzato oltre il 2050 insieme alle fonti rinnovabili tradizionali”, ha spiegato l’amministratore delegato della Snam, Marco Alverà. “L’idrogeno sarà sempre più importante nelle strategie di Snam, abbiamo le competenze e le tecnologie per diventare leader anche in questo settore”.
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“Abbiamo fortemente voluto avviare questo innovativo progetto nel Sud Italia e in Campania, a conferma del nostro profondo legame con il territorio”.
Innovazione e tutela dell’ambiente
La combustione dell’idrogeno non genera emissioni di anidride carbonica e verrà prodotto attraverso l’elettrolisi da fonti rinnovabili stoccate come sole e vento e fino a percentuali del 20-25% può essere immesso nella rete del gas senza necessità alcuna di modifica.
Questi brillanti risultati ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi europei e globali di decarbonizzazione entro il 2050.
Jorgo Chatzimarkakis, segretario generale di Hydrogen Europe, ha certificato quanto l’Italia possa esser strategica in questo futuro: “Ha il potenziale per diventare l’hub europeo dell’idrogeno nei prossimi decenni perchè è dotata della rete gas più estesa del continente e rappresenta il ponte verso il Nord Africa, dove in futuro verrà prodotta la maggior parte dell’idrogeno verde da energia solare”.
La sperimentazione messa in atto durerà per un mese.
Secondo il conteggio della Snam con una percentuale così bassa del 5%, ogni anno potrebbero essere immesse nella rete 3,5 miliardi di metri cubi di idrogeno, che corrispondono al consumo medio annuo di 1,5 milioni di famiglie con una riduzione dell’emissione di anidride carbonica di 2,5 milioni di tonnellate, in pratica le emissioni prodotte da tutte le auto in una città come Roma.
L’obiettivo successivo sarò quello di portare la miscela al 10%, per poi arrivare in un futuro non troppo lontano al 100% di idrogeno che viaggerà attraverso gli idrogenodotti . Si procede in ogni caso per step in base al risultato della sperimentazione.
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