I tentativi della Gran Bretagna di intensificare i test con i temponi per il nuovo Coronavirus hanno subito una battuta d’arresto dopo che alcune parti chiave dei kit di test che avrebbero dovuto essere importati sono state trovate contaminate dal virus stesso.
The Daily Telegraph ha riferito che ai laboratori britannici è stato detto di aspettarsi un ritardo nella consegna di alcuni componenti dei kit dopo che sono state rilevate tracce del virus su di essi.
Il governo britannico è stato criticato per i suoi tassi di test relativamente bassi, che sono molto indietro rispetto ad altre nazioni ricche come la Germania, gli Stati Uniti e la Corea del Sud.
Il governo ha portato aziende private straniere per aiutare a produrre migliaia di kit per i tamponi, ma è uno di quei fornitori – la società lussemburghese Eurofins – che ha detto ai laboratori britannici che alcuni dei componenti sono stati contaminati.
Non è chiaro esattamente come sia stata autorizzata la contaminazione, ma fonti sanitarie del governo hanno detto al giornale che non dovrebbe causare un grande ritardo.
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Le preoccupazioni sulla situazione inglese dell’infermiera italiana di Leeds
Inizialmente, il Coronavirus è stato preso molto, molto, molto sottogamba qui – racconta Silvia Salvoni -. Finalmente lo scorso 20 marzo, Boris Johnson si è deciso a chiudere tutti i luoghi di aggregazione quali palestre, ristoranti, ma soprattutto pub.
E quella sera, in pronto soccorso, è stato un disastro, fra malati di covid19, che iniziano ad arrivare, e inglesi che hanno esagerato con l’alcol. Qua non siamo ancora in quarantena, possiamo uscire e girare in macchina, non è stato decretato il lockdown totale.
Negli ospedali, invece, la situazione è differente. Le direttive cambiano continuamente, di ora in ora. Stanno costruendo muri, porte temporanee, riconvertendo reparti. Credono, insomma, che questa epidemia durerà a lungo.
Noi, da parte nostra, improvvisiamo di giorno in giorno. Il mio reparto è stato suddiviso in due sezioni per isolare i malati di Covid-19. La sensazione è che si stia correndo ai ripari in maniera un po’ approssimativa dopo aver sottovalutato per troppo tempo questo virus. Anche l’afflusso in pronto soccorso è cambiato.
Il dramma di una italiana abbandonata a se stessa
In un drammatico video pubblicato sulla sua pagina Facebook, Linda Pasqui, una manager di un noto ospedale inglese, racconta, in evidenti condizioni di salute compromesse, quanto sta patendo e del totale abbandono in cui versa da giorni.
“Bugiardi, stanno falsando i dati reali, non credete alle cavolate che vi dicono gli inglesi – spiega la donna con un filo di voce -. Questa è la mia personale testimonianza. Dinanzi alla realtà non c’è bugia che tenga. Fate girare la verità. Ci hanno lasciato morire a casa soli come animali”.
Il video ha fatto scattare una mobilitazione generale, ma al momento dall’ambasciata italiana a Londra non si hanno notizie certe.
Secondo quanto riporta la collega Angela Nicoletti su FrosinoneToday, due amici di famiglia di Linda Pasqui, Gabriele Picano e Manuela Di Ruscio, entrambi avvocati, sono riusciti nel corso della notte a parlare con un funzionario della Farnesina che non ha dato garanzie ma che proverà a far arrivare un medico presso l’abitazione della donna e del suo compagno.
Linda Pasqui lavora come avvocato-manager presso un noto ospedale londinese e nelle sue condizioni ci sono decine di persone. Dell’ultim’ora le stime drammatiche del “The Guardian” sulla crisi da Covid19 inglese che potrebbe arrivare sino al 2021, con quasi 8 milioni di ospedalizzati.