In un mondo in cui il clima e l’uso del territorio stanno subendo trasformazioni senza precedenti, un’allarmante scoperta rivela che il numero di insetti impollinatori, fondamentali per le colture tropicali, sta drasticamente diminuendo. Secondo un recente studio scientifico, il convergere di questi due fattori potrebbe colpire direttamente il mondo degli amanti del caffè, e scuotere persino i sogni dei golosi di cioccolato.
Gli esperti, dopo un’analisi approfondita che ha coinvolto migliaia di specie e siti, hanno svelato dati allarmanti. Quando le temperature superano il normale range, associato alla perdita di habitat delle piante fiorite, il numero degli insetti impollinatori precipita del 61%. Questa inquietante statistica emerge da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances. In particolare, api, mosche, falene e altri insetti impollinatori si rivelano più vulnerabili rispetto al resto della popolazione insettica.
“È evidente che il cambiamento climatico stia già esercitando un impatto significativo sugli impollinatori”, dichiara il coautore dello studio, Tim Newbold, ecologo presso l’University College di Londra.
I numeri rivelati gettano luce su una realtà cruciale: circa il 35% del raccolto alimentare mondiale e tre quarti delle piante fiorite dipendono dagli insetti e da altri impollinatori per la loro riproduzione, come riportato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
L’analisi mette inoltre in evidenza che il problema della perdita di impollinatori è particolarmente grave nei tropici, una regione spesso trascurata nelle ricerche scientifiche. Le nazioni maggiormente a rischio in termini di perdita di raccolto, a causa della diminuzione degli insetti impollinatori, includono Cina, India, Indonesia, Brasile e Filippine. Ma anche l’Africa sub-sahariana è a serio rischio, soprattutto per i raccolti di cacao e mango, come avverte il medesimo studio.
Alla luce di quanto già accaduto, i ricercatori prevedono un futuro incerto per le principali colture tropicali, con particolare riferimento al caffè e al cacao. Queste piante, infatti, dipendono fortemente da api e mosche per la loro riproduzione, e una diminuzione degli insetti impollinatori comporterà una diminuzione dei raccolti.
Studi precedenti hanno già documentato una diminuzione degli insetti per svariate ragioni, tra cui i cambiamenti climatici e la perdita di habitat. Altri studi hanno evidenziato la diminuzione degli insetti impollinatori. Inoltre, alcuni studi hanno messo in luce il danno inflitto alle piante di caffè e cacao da tali interazioni. Tuttavia, l’aggravarsi di questi problemi nel loro insieme è ancora più preoccupante, come evidenziano gli autori dello studio.
“Si tratta di un doppio impatto del cambiamento climatico: colpirà sia il caffè stesso che gli impollinatori di cui esso dipende. È una situazione allarmante per tutti gli amanti del caffè”, afferma Newbold.
Mentre l’autore principale dello studio, Joe Millard, un ecologo computazionale al Museo di Storia Naturale di Londra, rassicura che non dobbiamo rinunciare al caffè o al cioccolato, ciò che si prospetta è una possibile escalation dei costi per queste indulgenze.
Ciò che rende questo studio straordinario è la sua focalizzazione sui tropici, un ambito che spesso non ha ricevuto l’attenzione che merita nei precedenti studi sugli insetti, come sottolinea l’entomologo Douglas Tallamy dell’Università del Delaware, che non ha partecipato alla ricerca.
“Non possiamo trascurare l’importanza dei tropici”, ammonisce Tallamy.
Secondo Newbold, gli insetti impollinatori nei tropici sono particolarmente vulnerabili a causa della loro vicinanza ai limiti di temperatura, a differenza degli insetti delle regioni temperate che sono più adattati a grandi oscillazioni termiche e che non vivono nei tropici.
“Il notevole riscaldamento dei tropici sta spingendo queste specie oltre il limite”, avverte Newbold.
Il principale fattore responsabile della diminuzione degli insetti impollinatori è la perdita di habitat, che riduce la disponibilità di cibo per questi insetti. Tuttavia, si aggiungono i devastanti effetti del cambiamento climatico, che amplifica la diffusione di parassiti, malattie e pesticidi. Sebbene tutti gli insetti ne risentano, gli impollinatori sono particolarmente colpiti dalle temperature più elevate, e gli scienziati stanno ancora cercando di comprendere le ragioni di tale vulnerabilità.
Si è avanzata l’ipotesi che la presenza di zampe e corpi più pelosi possa aiutare questi insetti a trasportare il polline in maniera più efficace, ma questa spiegazione rimane oggetto di ulteriori ricerche e conferme.
Nonostante le incertezze riguardo alle cause di tale impatto, una cosa è certa: l’importanza degli insetti impollinatori è innegabile, e preservarli diventa un compito cruciale per garantire il futuro delle principali colture tropicali, nonché il nostro piacere per una tazza di caffè o un boccone di cioccolato.