Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro bullismo e cyberbullismo; fenomeni che, stando ai dati allarmanti forniti dall’Eures a fine 2019, dimostrano che essi interessano 9 giovani su 10.
Su un campione di 1022 studenti delle scuole secondarie di Roma, ad esempio, è emerso che il 66,9% dei giovani è stato, almeno una volta, vittima di bullismo e che l’81.3% è stato spettatore.
Il 57,3% delle vittime afferma di aver subito episodi di violenza all’interno della classe; il 34,9% all’interno degli istituti scolastici.
Dati questi, che fanno riflettere su quanto bullismo e cyberbullismo siano piaghe sociali dilaganti.
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Il bullismo
Il termine bullismo è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno, ripetutamente, fa o dice cose per avere potere su un’altra persona e dominarla.
Il bullo è caratterizzato da alcuni fattori:
- trova piacere nell’insultare, picchiare o cercare di dominare la vittima, anche quando è evidente che stia molto male ed angosciata
- continua per un lungo periodo, con una progressiva crescita delle violenze che fa diminuire la stima di sé da parte della vittima
- ha un maggior potere della vittima a causa dell’età, della forza, del genere(il maschio è più forte della femmina) o della popolarità nel gruppo di coetanei
Esistono, dunque, due forme di bullismo:
- diretto, che a sua volta si divide in fisico (pugni, calci, sottrazione di oggetti con l’intento di rovinarli) e verbale ( derisione, insulti, prese in giro, messa in evidenza degli aspetti razziali, dell’orientamento sessuale ecc.)
- indiretto, tramite la diffusione di pettegolezzi fastidiosi o storie offensive, l’esclusione dai gruppi di aggregazione ecc.
Il cyberbullismo
E’ una nuova manifestazione del bullismo, nell’epoca in cui, dietro le tastiere, ci si sente “leoni”. Parliamo di un atto aggressivo, attuato tramite l’ausilio si mezzi di comunicazione elettronici, individuale o di gruppo, ripetuto e duraturo nel tempo, contro una vittima che non può facilmente difendersi.
Interessante la suddivisione, attuata da Willard, in 8 tipologie comportamentali specifiche:
- flaming: invio di messaggi volgari e aggressivi ad una persona tramite gruppi online, email o messaggi
- harassment: invio di messaggi offensivi in modo ripetuto, sempre con l’ausilio della messaggistica istantanea
- cyber-stalking: persecuzione attraverso l’invio ripetitivo di minacce
- denigration: pubblicazione di pettegolezzi, dicerie sulla vittima per danneggiarne la reputazione e isolarla socialmente
- masquerade: appropriazione dell’identità della vittima, creando danni alla sua reputazione
- exclusion: esclusione intenzionale di una persona da un gruppo online
- trickery: ingannare o frodare intenzionalmente una persona
Conseguenze del bullismo e del cyberbullismo
La vittima di bullismo o cyberbullismo, a seguito di tali atti, può sviluppare:
- vergogna
- imbarazzo
- isolamento sociale
- varie forme depressive
- attacchi di panico
- autoaggressività
- autolesionismo
- resistenza ad andare a scuola
- calo del rendimento scolastico
- difficoltà di concentrazione
- abbandono scolastico
- mancanza di autostima e fiducia negli altri
- insonnia
- incubi
- salute cagionevole
- suicidio
Gli accorgimenti per prevenire questi fenomeni
E’ possibile prevenire il bullismo e il cyberbullismo adottando accorgimenti educativi familiari, accorgimenti pratici a casa e a scuola.
Accorgimenti educativi
- educare i ragazzi ad un maggior senso di responsabilità
- lavorare sulla loro sicurezza personale per evitare che diventino vittime
- parlare apertamente con loro di bullismo e cyberbullismo
- invitare i ragazzi a segnalare eventuali vicende di cui siano a conoscenza
Accorgimenti pratici a casa
- educare i ragazzi ad un corretto utilizzo del web, facendo capir loro che ogni traccia di loro può restare incisa in esso più di quanto si pensi
- tenere il pc in una posizione centrale della casa, in modo da avere, almeno in parte, il controllo su quello che i minori stanno facendo
- chiedere ad un fratello o una sorella maggiore di accompagnare il minore nella navigazione web
- il punto sopra è fondamentale per far si che il minore possa avere comunque una persona con cui confidarsi
- utilizzare la funzione Parental Control per bloccare l’accesso del minore ad alcuni siti web
Accorgimenti a scuola
La scuola gioca un ruolo chiave nella prevenzione di questi fenomeni. Essa, infatti, può promuovere e insegnare:
- la conoscenza reciproca
- l’aiuto e la cooperazione fra pari
- il rispetto verso altre realtà (es.socio-culturali e religiose)
- l’autostima dei ragazzi
- il rispetto delle regole della convivenza civile
Storie di alcune giovani vittime
Sono davvero numerose le vittime del bullismo e del cyberbullismo ed è bene ricordarle in occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.
Una di queste è Michele, giovane diciassettenne che si è tolto la vita, gettandosi dal ponte di Alignano. Il ragazzo aveva problemi motori in quanto affetto da ipotomia muscolare che non gli permetteva di camminare correttamente.
Deriso, preso in giro dai suoi compagni con atti di bullismo quotidiano, dopo l’autolesionismo, ha deciso di compiere il gesto estremo del suicidio.
Pesino il giorno del suo funerale, un ragazzino, guardando la sua foto, ha osato dire che “da vivo era molto più brutto”. Parole, queste, da far gelare il sangue nelle vene.
E che dire di Carolina? La 14enne, studentessa piemontese, si è tolta la vita impiccandosi. Vittima di uno stupro di gruppo durante una festa, aveva dovuto fare i conti anche con la pubblicazione del video in cui veniva violentata su Facebook.
Era gay, invece, il 15enne romano che si è tolto la vita dopo minacce e offese in chat, sulla sua bacheca Facebook, fino alla creazione di un profilo sul social network intitolato “il ragazzo dai pantaloni rosa”.
Questi sono solo alcuni degli innumerevoli tristi epiloghi del bullismo e del cyberbullismo; fenomeni di estrema gravità che vanno stroncati sul nascere.
La Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo è una delle tante iniziative volte a riflettere e prevenire l’insorgenza di queste piaghe sociali.