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Coltivazione del ginepro comune
La coltivazione del ginepro comune è possibile anche in un orto familiare, ed essendo una pianta molto robusta non richiederà molte attenzioni o cure. Oltre che per le bacche può essere coltivata semplicemente per la valenza ornamentale e decorativa. E’ perfetto anche per la formazione di giardini rocciosi.
La coltivazione del ginepro è diffusa soprattutto a scopo ornamentale, perché con poche piante non sempre è facile far produrre le bacche.
Esigenze ambientali
Il ginepro è diffuso in tutta Europa, fino a 2500 metri di altitudine, in ambienti rocciosi e soleggiati. Ha limitate esigenze idriche, quindi è possibile trovarla in zone difficilmente colonizzabili da altre piante, sia per la siccità estiva (ambienti mediterranei) che per le gelate invernali (zone montuose). Inoltre sopporta molto bene l’azione del vento. Queste caratteristiche rendono la coltivazione del ginepro adatta anche ad un orto familiare.
Preparazione del terreno
Non sono richieste operazioni particolari, tranne la preparazione delle buche nelle quali trapiantare le piantine. Si può incorporare al terreno 2 – 3 kg per metro quadrato di letame ben maturo o compost.
Cure colturali
Durante il periodo invernale va effettuata una leggera potatura, eliminando i rami secchi o malati. A fine primavera invece, si può effettuare un accorciamento dei rami cresciuti troppo o troppo vigorosi, in modo da contenere l’albero nelle dimensioni volute.
Per quanto riguarda l’irrigazione, si consiglia di intervenire solo durante la stagione estiva, in caso di siccità, e solo per i primi 2 – 3 anni di vita della pianta. In seguito, grazie all’approfondimento delle radici, diventerà molto resistente alla siccità.
La concimazione non è indispensabile, ma volendo si può applicare del concime a lento rilascio, 1 volta all’anno, in primavera, alla ripresa vegetativa.
Ginepro: Proprietà curative ed usi delle bacche
Glicemia
Alcuni test hanno mostrato una certa attività ipoglicemizzante delle bacche di ginepro. In particolare, il decotto di bacche mature al 10% in peso secco ha mostrato effetti di abbassamento del tasso glicemico in alcuni animali normoglicemici e diabetici. I principi attivi di questi frutti avrebbero effetto sull’assorbimento di glucosio periferico nell’organismo e anche sulla secrezione di insulina.
Dolori muscolari
Il ginepro è utilizzabile anche esternamente, in massaggi e impacchi. È molto adoperato nella cura di eczemi, piaghe e dolori muscolari. Ecco una ricetta utile anche per i reumatismi: mettete 10 grammi di bacche secche tritate in 100 grammi di alcol a 60 gradi. Lasciate a macerare per 10 giorni, dopodiché filtrate il composto e usatelo per frizioni esterne.
Cellulite
L’olio essenziale di ginepro è molto efficace nel favorire la circolazione, oltreché nei casi di varici, emorroidi e stasi circolatoria. Ecco perché può essere un ottimo rimedio naturale contro la cellulite. Può essere usato sia per inalazione che come massaggio drenante. In quest’ultimo caso, sarà sufficiente massaggiare l’area interessata con movimenti circolari e delicati, con una mistura ottenuta sciogliendo da una a tre gocce di olio essenziale di ginepro in un cucchiaio di olio base.
Acne
Anche per la pelle grassa, le impurità e l’acne è possibile sfruttare l’azione depurativa e astringente del ginepro. Sciogliete dalle 5 alle 10 gocce di olio essenziale in 200 ml di tonico e applicate poi il composto sulla zona, massaggiando delicatamente. Lasciate agire per qualche minuto prima di procedere al risciacquo con acqua tiepida.
Altri usi
Sono tantissimi gli usi che si possono fare di quest’olio essenziale. La sua azione drenante può agire sui reni e sul sistema linfatico liberando il corpo da tossine e scorie. È usato come antivirale, per combattere le vene varicose e per migliorare l’umore. Le bacche, schiacciate in un mortaio, possono essere applicate anche per alleviare il fastidio delle punture di insetto.
Effetti collaterali e controindicazioni
Come abbiamo visto, il sovradosaggio e l’utilizzo per periodi molto lunghi possono portare anche a seri danni all’organismo. È sempre consigliabile, quindi, affidarsi a un esperto ed evitarne l’utilizzo in caso di insufficienza renale, glomerulonefriti e ipersensibilità verso i suoi componenti. Da evitare anche in gravidanza e allattamento.
(Foto: Ole Husby)