Fonte: Reuters
BERLINO, 1 gennaio 2021 – La Germania ha staccato la spina a tre delle sue ultime sei centrali nucleari mentre si avvicina al completamento del suo ritiro dall’energia nucleare mentre si concentra sulle energie rinnovabili.
Il governo ha deciso di accelerare l’eliminazione graduale dell’energia nucleare in seguito alla fusione del reattore di Fukushima in Giappone nel 2011, quando un terremoto e uno tsunami hanno distrutto l’impianto costiero nel peggior disastro nucleare del mondo da Chernobyl nel 1986.
I reattori di Brokdorf, Grohnde e Gundremmingen C, gestiti dalle utility E.ON (EONGn.DE) e RWE (RWEG.DE) , sono stati chiusi venerdì tardi dopo tre decenni e mezzo di attività. Per saperne di più
Le ultime tre centrali nucleari – Isar 2, Emsland e Neckarwestheim II – verranno spente entro la fine del 2022.
Preussen Elektra, che gestisce gli stabilimenti di Brokdorf e Grohnde, ha dichiarato sabato che i due sono stati chiusi poco prima della mezzanotte di venerdì. RWE ha affermato che anche l’impianto Gundremmingen C ha interrotto la generazione venerdì sera.
Il CEO di PreussenElektra Guido Knott ha ringraziato il personale per il loro impegno per la sicurezza: “Da decenni abbiamo dato un contributo decisivo alla fornitura di elettricità sicura, rispettosa del clima e affidabile in Germania”.
La Germania chiude tre delle sue ultime sei centrali nucleari
L’eliminazione graduale di un’energia ritenuta pulita ed economica da alcuni è un passo irreversibile per la più grande economia europea, anche se deve affrontare ambiziosi obiettivi climatici e l’aumento dei prezzi dell’energia.
Le sei centrali nucleari hanno contribuito a circa il 12% della produzione di elettricità in Germania nel 2021, secondo i dati preliminari. La quota di energia rinnovabile è stata quasi del 41%, con il carbone che genera poco meno del 28% e il gas intorno al 15%.
La Germania mira a far sì che le energie rinnovabili soddisfino l’80% della domanda di energia entro il 2030 espandendo le infrastrutture eoliche e solari.
Martedì il governo giapponese ha elaborato un piano per rilasciare in mare l’acqua contaminata dalla centrale nucleare paralizzata di Fukushima, facendo arrabbiare le vicine Cina e Corea del Sud.
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