Sono centinaia gli Italiani colpiti, durante il mese di gennaio, da gastroenterite, un’infiammazione riguardante stomaco e intestino, trasmessa, in genere, per contatto con una persona infetta o per ingestione di cibi contaminati.
Molteplici sono le cause, tra cui, principalmente:
- virus (rotavirus, adenovirus, calivirus il cui principale è il norovirus, astrovirus)
- batteri (salmonella, Escherichia coli, clostridium difficile o perfringes, vibrio cholera)
- elminti
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Sintomi e cura della gastroenterite
Tra i sintomi più caratteristici della patologia troviamo:
- diarrea
- nausea
- vomito
- dolori addominali
- crampi
- mal di testa
- brividi
- febbre
- senso di spossatezza
- dolori muscolari
Anche se i sintomi possono essere invalidanti, la gastroenterite non ha necessariamente bisogno di cure in quanto, nella maggioranza dei casi, i sintomi regrediscono spontaneamente in pochi giorni.
In alcuni casi possono essere utilizzati soluzioni reidratanti acquistabili in farmacia o farmaci volti ad attenuare i dolori (es. paracetamolo), antiemetici e antidiarroici.
Se vi è il sospetto dell’origine batterica, possono essere utilizzati antibiotici mentre molto utili si rivelano i probiotici, volti a migliorare l’equilibrio della flora batterica. Importante è bere molti liquidi (acqua, tè, tisane) per prevenire la disidratazione.
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Prevenzione
L’arma migliore per contrastare la gastroenterite resta la prevenzione, adottando piccoli e semplici accorgimenti:
- lavarsi bene le mani, specie dopo essere andati in bagno, prima di mangiare, prima di cucinare
- stare a riposo
- rimanere in casa
- non compiere sforzi
- osservare un’alimentazione adeguata, privilegiando carboidrati complessi (riso, pane, pasta, patate), carni bianche e pesce
- evitare latticini, alcolici, cibi troppo conditi, speziati, fritti e salati
- limitare le verdure e la frutta, specie se cruda fino a quando la diarrea persiste
- evitare la condivisione di posate, tovaglioli, spazzolini, asciugamani, giocattoli
- tenersi il più possibile a distanza dalla persona contagiata
- disinfettare bene le superfici con una soluzione di alcol denaturato al 70%
Quando allertare il medico
Ma quando è necessario allertare il medico nei casi di gastroenterite?
Nell’adulto: se non è in grado di trattenere i liquidi per 24 ore, vomita da più di 2 giorni, vomita sangue, è disidratato, ha febbre superiore a 40 °C.
Nel bambino se la febbre è a 38,9 o superiore, appare letargico o, al contrario, molto irritabile, prova dolore, ha una diarrea sanguinosa, sembra disidratato.
Nel neonato: quando vomita per più di alcune ore, non ha avuto un pannolino bagnato in 6 ore, ha feci sanguinolente o diarrea, bocca secca, piange senza lacrime, è insolitamente assonnato, sonnolento o insensibile.
Complicanze della gastroenterite
I sintomi di disidratazione comprendono debolezza, diminuita frequenza dell’emissione di urine, secchezza delle fauci e, nei lattanti, la mancata produzione di lacrime quando piangono. Vomito o diarrea eccessivi possono causare bassi livelli di potassio nel sangue. Possono derivarne anche un calo della pressione sanguigna e un’accelerazione della frequenza cardiaca. Possono anche svilupparsi bassi livelli di sodio nel sangue, specialmente se il soggetto sostituisce i liquidi perduti con liquidi che contengono poco sale o che ne sono privi.