La FCA (Fiat Chrysler Automobiles), gruppo torinese capitanato da Fiat, ha versato nelle casse di Tesla, che produce auto elettriche e quindi libere da emissioni, quasi 2 miliardi; una fusione che ha fatto calare, seppur dal punto di vista amministrativo, le emissioni di CO2 medie di Fiat, Jeep, Alfa e tutti gli altri sotto brand.
Indice dei contenuti
Il report di Trasport & Environment
Da un recente report di Trasport & Environment, che riporta le posizioni delle case automobiliste europee, mettendo in luce le migliori e le peggiori nelle emissioni di CO2, PSA e Volvo sono le più disciplinate, occupando i gradini del podio, seguite da Fiat e Tesla, BMW, le giapponesi Nissan, Mazda e Toyota, Ford.
Va male per Kia, Hyundai, Volkswagen, Mercedes-Daimler, mentre il fanalino di coda è occupato da Jaguar e Land-Rover.
Dal report emergono altri dati: entro il 2021 la conversione all’elettrico dovrebbe occupare circa il 15% del totale, insieme alle vetture ibride, mentre per il 2025 le prospettive non sono affatto positive, in quanto le vendite delle auto elettriche arriveranno a solo il 20% del totale.
Leggi anche:
RICOSTRUIRE UNA CITTA’ A PARTIRE DAGLI SCARTI DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA
INCENTIVI AUTO 2020: FINO A 10.000 EURO DI BONUS PER ROTTAMARE L’AUTO
Vantaggi della fusione FCA-Tesla
Ci si interroga sui vantaggi della fusione FCA-Tesla. Si tratta di reciproci benefici in quanto se Tesla è riuscita a gestire un abbondante plus di crediti, Fiat, che lentamente si sta strutturando in vetture ibride a basso impatto, è riuscita ad evitare sanzioni.
Come sappiamo, le diverse case automobiliste devono adeguarsi in tempi rapidi alla svolta epocale data dalla mobilità sostenibile e , proprio su quest’ambito, l’Ue ha definito sanzioni destinate alle aziende che non rispettano determinati limiti di emissione.
FONTI IMMAGINI: www. motorionline.com- www.lifegate.it