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“Una clessidra per ricordarci, che finché ci prenderemo cura del nostro ambiente… l’energia non finirà mai”.
Questa la filosofia alla base della “clessidra solare”, il progetto architettonico che ha recentemente vinto l’edizione 2014 del premio LAGI (Land Art Generator Initiative), evento annuale che ha l’obiettivo di promuovere soluzioni di design sostenibili, integrando arte e infrastrutture per energie alternative.
Energie alternative: la classidra solare
Come dice il nome, il progetto consiste in un’enorme clessidra che, invece di calcolare ore e minuti con la sabbia, aiuta a ricordarci che il tempo che trascorriamo sulla terra dovrebbe essere all’insegna del risparmio energetico e delle energie alternative e rinnovabili.
Una volta realizzata (il creatore l’ha “immaginata” nella baia di Copenhagen), l’opera avrà un diametro di 50 metri e una parabola superiore di 1960 metri quadri. Oltre ad avere un forte impatto estetico sulla baia, la clessidra sarà utile come luogo di incontro e fonte di energia solare pulita.
La parte superiore della clessidra è formata da eliostati, dei dispositivi in grado di deviare la luce del sole e concentrarla in un punto. Il meccanismo quindi porta a formare un raggio di luce solare diretto verso la parte inferiore, simulando lo scorrere della sabbia in una vera clessidra.
La “favola” delle energie alternative
Il designer argentino che l’ha progettata, Santiago Muros Cortés, l’ha descritta raccontando una storia, una favola quasi, su uno sconosciuto che si avvicina a questa enorme clessidra, non riuscendo in un primo momento a capire di cosa si tratta.
Il personaggio, giunto ormai al centro dell’opera, si chiede cos’è quel fascio di luce che scorre al centro della clessidra al posto della sabbia: “Raggiunto il raggio di luce, comincia a sentire un po’ di caldo. Ed ecco che finalmente comprende: è un raggio solare, un raggio di energia che viene riflesso da centinaia di piccoli eliostati sul tetto del bulbo superiore, verso uno specchio a forma di cono focale, che spara il flusso luminoso dentro il collo della clessidra. L’effetto toglie il fiato. È una clessidra solare: non misura solo il tempo; piuttosto produce energia catturando il calore del sole, concentrandolo in un ricevitore”.
Non solo sensibilizzazione, ma aiuto concreto all’ambiente
Non si tratta solo di un progetto di sensibilizzazione. Quando sarà realizzata, la clessidra solare funzionerà davvero. Il calore solare raccolto sarà spedito in un ricevitore pieno di uno speciale liquido, un fluido termico (in inglese, HTF heat transfer fluid), in cui sono sciolti nitrati di sale.
Tale fluido, grazie al calore concentrato, si riscalderà fino a 600 gradi centigradi. L’HTF sarà poi trasferito in un dispositivo per lo scambio del calore, dove l’acqua sarà trasformata in vapore; quest’ultimo alimenterà delle turbine elettriche.
In questo modo, la clessidra solare produrrà più di 6mila Mega Watt di energia pulita ogni anno, capaci di rifornire circa 860 case.
Infine, la struttura sarà costruita perlopiù in acciaio riciclato e alluminio estruso, garantendo performance eccellenti sul lungo periodo, senza produrre emissioni di alcun tipo.
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(Foto: landartgenerator)