Indice dei contenuti
In natura esistono numerose erbe selvatiche commestibili, considerate infestanti, quando invece sono ricche di proprietà. Una di queste è proprio la bardana. Scopriamola insieme.
Abbiamo già avuto modo di conoscerla nel nostro articolo sui “Rimedi Naturali per la cura dell’acne”. In quell’occasione, ad esempio, abbiamo descritto le sue proprietà sebo regolatrici, aggiungendo una ricetta molto semplice costituita da 4 radici, tra cui quella della bardana, utili per combattere le infezioni che provocano l’acne.
Oggi vogliamo conoscere più da vicino questa pianta, annoverata tra le erbe selvatiche commestibili, studiandone le proprietà, le eventuali controindicazioni e i diversi usi che se ne possono fare.
Le proprietà fitoterapeutiche della bardana
La bardana, lo abbiamo visto, è conosciuta da sempre a livello terapeutico tra le erbe selvatiche commestibili, soprattutto per le sue proprietà dermopatiche, utili a combattere l’acne, le dermatiti e la psoriasi.
Queste sue proprietà dipendono dal suo contenuto di acidi fenolici, dotati di caratteristiche antibiotiche, antibatteriche e antiflogistiche.
In fitoterapia, la bardana è utilizzata anche grazie alle sue proprietà depurative che stimolano le funzioni biliari ed epatiche.
I suoi più importanti principi attivi derivano dalla presenza di:
- inulina: sostanzialmente considerata una fibra solubile, l’inulina facilita la digestione e riduce il gas intestinale, mantenendo la flora intestinale in ordine;
- poliacetilene: alla base dell’azione antibatterica, essenziale per il trattamento di acne e foruncoli.
La bardana ricopre anche un’importantissima azione diuretica, che si esercita direttamente a livello dei tubuli renali, dove ostacola il riassorbimento di acqua, sodio, cloro e urea. Questo consente una buona regolarizzazione del transito intestinale e dell’attività epatica. Anche per questa ragione, anticamente, la bardana è stata utilizzata come trattamento per purificare il sangue, liberandolo dalle tossine accumulate.
L’estratto di radice di bardana, però, viene utilizzato anche come trattamento del cuoio capelluto, per frenare la caduta dei capelli e contribuire a risolvere i problemi di forfora. Queste proprietà sarebbero dovute al suo contenuto di fitosteroli e acidi grassi essenziali che migliorerebbero la resistenza dei capelli e la loro lucentezza.
Erbe selvatiche commestibili: gli usi nella tradizione
In genere, nella medicina popolare, i semi della bardana sono utilizzati per fare miscele che possano alleviare i disturbi dovuti al mal di gola, al raffreddore, dando sollievo anche in casi di morbillo.
La radice viene usata per trattare l’acne, psoriasi e anche reumatismi. Essiccata, invece, viene usata in erboristeria come diuretico e per liberare il sangue dalle tossine.
Può essere usata per fare un decotto: pulite e tagliate finemente la radice. Versatela in acqua fredda e mettete sul fuoco, portando a ebollizione. Lasciate bollire qualche minuto, poi spegnete e lasciate riposare per 10 minuti. Filtrate e bevete lontano dai pasti: questa tisana funzionerà come disintossicante e drenante.
Il decotto può essere usato anche per pelli grasse, con punti neri e predisposte all’acne.
Le foglie fresche, pestate, invece, possono essere utilizzate per lenire il dolore e il gonfiore derivante da punture di vespe e calabroni.
Le cointroindicazioni della bardana
Apparentemente la bardana non ha controindicazioni importanti, eccetto per chi ha già dimostrato una allergie alle asteracee o una particolare sensibilità individuale.
Come ogni cosa, prima del suo utilizzo, è bene consultare uno specialista per verificare possibili interazioni o problematiche individuali.
Foto interna: Ramendan