Riscoperta negli anni Trenta, la coltivazione idroponica è un sistema che garantisce un agricoltura più sostenibile, veloce e di qualità. Ecco quali sono i vantaggi per chi ha deciso di adottarla.
È più veloce, sostenibile e garantisce massimi risultati in termini di qualità. Stiamo parlando della coltivazione idroponica, un sistema in cui le piante crescono fuori dal terreno, in un ambiente privo di parassiti e malattie. Tante le persone che possono utilizzarla, dagli amanti delle piante, ai coltivatori di piccole e grandi serre, fino alle società orticole e i centri di ricerca. Ecco quali sono i vantaggi di questo tipo di coltivazione.
Coltivazione idroponica: tecnica riscoperta nel 1930
La coltivazione idroponica è una tecnica antichissima, la prima traccia risale al 2000 a.C. circa.
Negli anni è stata accantonata a favore di altre tecniche, per poi essere riscoperta nel 1930 grazie al lavoro di un docente dell’Università di Berkley, William F. Gericke. Con lui la coltivazione in acqua cessa di essere un esperimento in laboratorio e diventa per la prima volta un’operazione commerciale. Gericke si impegna a divulgare i principi semplici di questo tipo di coltivazione nella quale bisogna mantenere la soluzione nutritiva a un temperatura opportuna e ossigenarla, per fornire alla pianta tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
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Coltivazione idroponica: i tre vantaggi maggiori
Negli ultimi anni sempre più persone e aziende hanno scelto di avvicinarsi alla coltivazione idroponica per tutti i vantaggi che garantisce. Il primo è sicuramente l’assenza di terreno che consente di poter coltivare ovunque, senza sporcare. Il sistema poi è definito “salva acqua!, in quanto ottimizza l’uso dell’acqua, evitando inutili sprechi. Un altro vantaggio è la crescita: le piane in idroponica crescono due volte più velocemente rispetto a quelle in terra.
Coltivazione idroponica: meno malattie e zero pesticidi
Sono numerosi i benefici della coltivazione idroponica, oltre a quelli che abbiamo appena citato. Questa tecnica garantisce meno malattie per le piante che sono causate spesso dalle condizioni del terreno, che qui non c’è. Assenza di terreno significa anche zero pesticidi e prodotti OGM. All’aspetto sostenibile poi si accompagnano i vantaggi economici, come i costi di coltivazione ridotti e una produzione più alta: le radici assorbono velocemente i nutrimenti di cui hanno bisogno producendo di più.