In queste settimane nella trasmissione le Iene si è parlato dell’aria tossica presente negli aerei.
L’aria che viene respirata dalle persone sugli aerei commerciali è una combinazione di aria riciclata all’interno della cabina (che i passeggeri e l’equipaggio inspirano ed espirano), insieme all’aria esterna che è stata compressa dai motori dell’aeromobile, nota come “aria di spurgo“.
Per decenni, gli aeromobili hanno fatto affidamento sull’aria di spurgo per una serie di scopi – dalla pressurizzazione della cabina all’antigelo fino al condizionamento dell’aria e all’avviamento del motore – ma se una tenuta all’interno del motore perde, l’aria di spurgo può mescolarsi con l’aria della cabina e può causare tossicità se i fumi fuoriescono nella cabina.
E questo può avvenire all’insaputa della maggior parte dei passeggeri che si aspetta che l’aria di spurgo sia pesantemente filtrata, ma spesso questo non avviene.
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I problemi di salute degli operatori areoportuali
L’equipaggio delle compagnie aeree riportano gravi problemi di salute in seguito all’esposizione con l’aria contaminata. I sintomi più comunemente riportati sono:
- irritazione agli occhi
- problemi al naso e alla gola
- mal di testa
- stordimento e vertigini
- stanchezza
- debolezza
- sensazione di malessere generale
- confusione e difficoltà di concentrazione
Per i passeggeri è un pò diverso in quanto la frequenza dei viaggi è ovviamente di molto inferiore e occasionalmente si sono lamentati di sintomi simili, questo è un evento molto più raro.
Effetti colleterali degli organofosfati
I sintomi possono essere il risultato dell’esposizione all’organofosfato noto come tricresilfosfato (TCP) ; un additivo ritardante di fiamma in olio per motori a reazione e fluidi idraulici. Oltre ad agire come irritante, queste sostanze sono un tipo di composto neurotossico e possono interferire con le funzioni del sistema nervoso, causando problemi cognitivi, emotivi e comportamentali.
Dal momento che il loro uso risale ai tempi della seconda guerra mondiale quando venivano usati come agenti di gas nervino , è noto che gli organofosfati possono causare problemi di salute e morte ad alte dosi.
Tuttavia, è ancora incerto se i livelli bassi di questo elemento siano effettivamente dannosi. Stabilire un legame tra esposizione e cattiva salute cronica risiede nella difficoltà che abbiamo con stabilire una stima accurata dell’esposizione. L’assenza di un monitoraggio di routine della qualità dell’aria su aeromobili commerciali rende impossibile determinare quali sostanze chimiche entrano nella cabina e in quali quantità.
Le testimonianze delle hostess e operatori
Secondo Susan Michaelis, ex pilota australiana, questo problema è noto dal 1950.
“Si dovevano ridurre i costi, il peso e il carburante”. La situazione potrebbe ripetersi sugli aerei di linea che prendiamo tutti. “È una puzza che sembra di calzini sporchi o di cane bagnato. La gente pensa sia l’odore dell’aereo. Perché i passeggeri si fidano delle compagnie aeree. I sintomi che causa possono essere nausea, specialmente il giorno dopo. Bolle da irritazione, formicolio alle dita, vampate e palpitazioni. Ci si può sentire rallentati mentalmente”.
La cosa davvero preoccupante è l’eventualità che i sintomi possano presentarsi anche durante il volo. “Una hostess è venuta a dirmi che non si ricordava una richiesta molto semplice avuta poco prima da un passeggero”, racconta una hostess.
E se a sentirsi male fossero i piloti? La situazione rischierebbe di diventare davvero drammatica.
“Stavamo atterrando quando il mio copilota non si è sentito bene e si è dovuto mettere la maschera d’ossigeno. E a me girava la testa”, racconta Niels Gomer, ex pilota svedese. “Dopo poco mi sentivo male che stavo per vomitare sul pannello di controllo. L’alterazione mentale era velocissima. Ho messo la maschera ed ero paralizzato”.
Come abbiamo detto, sebbene ancora oggi non esista una base scientifica tra l’aria contaminata in cabina e la “sindrome aerotossica”, è evidente che ci sono pericoli reali per la salute del personale di bordo e quindi per tutti i passeggeri.
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Il primo decesso dovuto a fume event
Nel video de “Le Iene” si racconta anche che in alcuni voli i piloti indossino sistematicamente le maschere antigas, e che alle hostess non venga fatta indossare proprio per non allarmare i passeggeri. Vi immaginate che gioia e con che entusiasmo prenoterebbero un altro volo sulla vostra compagnia di bandiera?
Il decesso di un pilota americano è avvenuto appena 50 giorni dopo l’incidente. Avvertiamo anche che nel sito AirAccidents.com è disponibile “rapporto sui fume event” dove si descrivono i troppi casi di incidenti che si sono succeduti nel tempo.
L’episodio è avvenuto sul volo Spirit Airlines NK 708, Airbus A319-100 (N519NK) da Chicago O’Hare a Boston.
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Problematiche e rischi delle linee low coast
<articolo aggiornato il giorno 12/09/2020