Sapete qual è la storia d’amore più antica del mondo? Quella tra api e fiore.
Parliamo di una storia iniziata più di 100 milioni di anni fa, quando la natura ha ideato un modo ancora più efficiente dei venti per far moltiplicare le piante.
E gli amanti della natura, che hanno a cuore la sopravvivenza di questo connubio secolare d’amore, sanno benissimo il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori nella creazione e nel mantenimento della biodiversità del regno vegetale.
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L’importanza di api e bombi
Circa l’80% delle specie vegetali utilizza gli insetti per trasportare granuli di polline dalla parte maschile di un fiore (stami) a quella femminile (pistillo) di un altro fiore della stessa pianta o di una pianta diversa della stessa specie.
Nel corso del tempo circa 25 mila specie di api si sono evolute, a livello globale, per far, in un certo senso, da Cupido alla nascita e conservazione di piante e alberi in fiore, in quanto il loro breve ciclo vitale si sincronizza perfettamente con essi.
Ma come avviene questo scambio amoroso? Se gli insetti si prodigano operosamente al trasporto di granuli di polline, d’altro canto, i fiori profumati, dai colori vivaci come l’ultravioletto, e dal nettare dolce, ammaliano api e bombi, attraendoli a sé.
L’importanza di tali insetti si riflette sul fatto che circa 1 su 3 bocconi che mangiamo dipende dall’impollinazione delle api, tra cui la maggior parte della frutta e della verdura, noci, erbe, spezie, colture oleaginose e caffè che, nell’insieme, forniscono la maggior parte dei nutrienti necessari alla dieta umana.
A ciò si aggiunge l’importanza delle api per le colture foraggere, la produzione di medicine di origine vegetale, la produzione di fibre come il cotone.
Molti alberi, polmoni del pianeta, che assorbono il carbonio dall’atmosfera, sono impollinati dalle api.
Gli attentati alla sopravvivenza di questi insetti e come contrastarli
Oltre alle api, anche i bombi sono tra gli insetti impollinatori più importanti per l’ecosistema.
Parliamo di imenotteri pelosi della stessa famiglia delle api ma che, diversamente dalle loro “cugine”, usano l’apparato boccale per scuotere i fiori e far rilasciare loro grandi quantità di polline.
Un trattamento d’urto essenziale per impollinare molti raccolti:
- pomodori
- fragole
- mirtilli
- lamponi
- melanzane
- patate
Le popolazioni di questi ultimi sono in costante diminuzione e in alcuni casi il calo rilevato dagli scienziati risulta drammatico: tra il 1901 ed il 1974 e tra il 2000 e il 2014, le popolazioni di bombo sono crollate del 46% negli Usa e del 17% in Europa.
Tra i fattori più impattanti: i cambiamenti climatici, l’avvelenamento da pesticidi, la distruzione del loro habitat.
Le conseguenze del fenomeno sono esponenziali se si pensa che per ogni regina persa, non nasceranno centinaia di bombi.
Con gli altri insetti impollinatori come i bombi, l’ape non condivide solo il cibo e la caratteristica di trasportare il polline da un fiore all’altro, contribuendo in modo fondamentale alla circolazione dei geni e alla diversità tra piante.
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha la possibilità di aiutare la sopravvivenza di api e bombi. Come?
- contribuendo loro a fornire cibo nei periodi più critici dell’anno, piantando nel proprio giardino o nei vasi sul davanzale piante ricche di nettare e polline
- fornendo loro da bere tutto l’anno, con bacinelle dai bordi bassi
- facilitando la nidificazione delle api selvatiche con la posa di nidi artificiali
- evitando pesticidi, fertilizzanti, fungicidi
Queste misure possono apparire folcloristiche ma pochi fiori quando non c’è altro, l’acqua quando manca, un nido dove non ci sono cavità naturali e un po di veleno in meno possono fare la differenza tra la vita e la morte, non solo di api e bombi, ma dell’intero pianeta.