2/3 dei prodotti acquistabili online sui principali e-commerce, ovvero il 66% di essi, non sono sicuri. A rivelarlo, i risultati cui è pervenuta Altroconsumo, l’Associazione di Consumatori Italia, pubblicati sulla rivista “Altroconsumo Inchiesta di marzo 2020”.
I risultati sono stati condivisi con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero della Salute, cui l’associazione ha inviato una segnalazione formale per chiedere un intervento volto ad accertare quanto è emerso, affinché vengano presi provvedimenti per la tutela e la corretta informazione dei consumatori.
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I risultati impressionanti dell’inchiesta
Tra gennaio 2019 e gennaio 2020, sono stati ordinati, esaminati e poi testati in laboratorio 250 prodotti, afferenti a 18 categorie e comperati sui principali siti di e- commerce tra cui AliExpress, Amazon, eBay, Lightln TheBox e Wish.
Ecco cosa è emerso dall’inchiesta:
- su 12 caricabatterie USB, 12 powerbark e 12 adattatori da viaggio, 26 prodotti su 36 sono pericolosi, possono dare la scossa o causare incendi
- in 9 giocattoli per bambini su 29 (31%) sono state trovate quantità illegali di ftalati, fino A 200 volte il limite legale
Bocciati :
- 56% di creme e trucchi
- 77% di gioielli, contenenti alte concentrazioni di cadmio, metalli pesanti e nichel. 5 gioielli su 7 non rispettano i requisiti di legge previsti e sono a rischio allergie
- 88% di capi di abbigliamento per bambini che non rispettano gli standard europei, con possibili rischi per la salute e l’incolumità di piccoli
- 50% dei giocattoli per dentizione
- 90% dei giocattoli per neonati
Tra la categorie di prodotto totalmente bocciate:
- palloncini
- kit per sbiancare i denti per la concentrazione di perossido d’idrogeno che crea ipersensibilità fino a 70 volte i limiti legali
- rilevatori di fumo e monossido di carbonio
- caschi
Perché si verifica tutto questo?
Le piattaforme di e-commerce, ponendosi nella posizione di semplici intermediari, sfruttano spesso una scappatoia legale che li esonera da qualsiasi responsabilità che resta solo al fornitore originale, per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti che vendono.
Esse sono tenute a livello normativo solo a rimuovere rapidamente i prodotti non sicuri dai loro cataloghi quando ne sono informati.
La legge resta ambigua visto che non vi è alcun limite di tempo.
Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo dice: “Ancora troppe sono le persone che acquistano dalle maggiori piattaforme di e-commerce, pensando che la comodità e l’efficienza del servizio sia associato anche ad una garanzia di qualità dei prodotti offerti. Purtroppo non è così, i dati lo dimostrano”.
Tarantino sottolinea, inoltre, come l’attuale quadro normativo non sia in grado di dare la giusta tutela, in termini di sicurezza, ai consumatori.
Da un lato, afferma, le piattaforme non riescono ad impedire la vendita di prodotti non sicuri e rimuoverli tempestivamente quando sono già in vendita.
Dall’altro, le autorità non riescono a garantire una sorveglianza adeguata e un’applicazione efficace delle norme.
Consigli di Altroconsumo per acquistare online in sicurezza
Altroconsumo ci fornisce, poi, una serie di consigli per acquistare prodotti online in sicurezza:
- prestate attenzione alla marca, orientandovi verso marchi conosciuti, in quanto alcuni prodotti possono essere venduti da brand inesistenti
- per scongiurare il rischio di contraffazione, controllate le caratteristiche del prodotto che state acquistando, valutando anche se il suo prezzo è eccessivamente basso
- controllate attentamente, per ogni acquisto: confezione, documenti doganali, integrità del prodotto
- ricordate che potete restituire il prodotto acquistato online entro 14 giorni dall’acquisto.
Altroconsumo invita i consumatori a segnalare casi di prodotti acquistati online e risultati pericolosi nell’apposito spazio per inviare segnalazioni sul suo sito.
L’associazione vuole accendere i riflettori sul tema della sicurezza degli acquisti online, chiedendo alle istituzioni che ci sia una presa di responsabilità concreta e congiunta da parte di tutti gli attori coinvolti, affinché si arrivi alla maggiore tutela possibile dei consumatori.