L’Aifa dà il via libera all’impiego, per uso domiciliare, di farmaci antimalarici e antivirali usati contro l’Aids, quando ancora i sintomi da Coronavirus non sono gravi.
La determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicata il 17 marzo in Gazzetta Ufficiale , riguarda:
- farmaci antimalarici (clorochina e idrossiclorochina)
- farmaci antivirali usati contro l’Aids ( lopinavir/ ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir)
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I motivi della decisione dell’Aifa e cosa è previsto nella sua determina
“Considerato l’alto numero di pazienti, inclusi asintomatici e quelli con sintomi lievi che, da soli, costituiscono circa la metà dei casi di Covid-19 in Italia, si è ritenuto necessario e urgente consentire la prescrizione anche in regime domiciliare”, dice l’Aifa.
Nella determinazione del 17 marzo si legge: “I medicinali a base di clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir sono a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezioni da Sars CoV2 (Covid-19), nel rispetto delle condizioni per esso indicate”.
Questi farmaci dovranno essere dispensati dalle farmacie ospedaliere ed è fatto obbligo alla struttura prescrittrice di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati.
Il parere positivo della Fnomceo
Nelle scorse ore, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha espresso il suo apprezzamento circa le strategie messe in campo dall’Aifa.
Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, in una nota stampa, ha precisato: “Bene la rimborsabilità dei farmaci per i pazienti con Covid-19 domiciliati, ma bisogna aprire la prescrizione anche ai Medici di medicina generale”.
In una nota afferma: “Apprezziamo in maniera particolare la determina dell’Aifa, pubblicata già da qualche giorno in Gazzetta Ufficiale, che consente la rimborsabilità, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di alcuni medicinali per il trattamento, anche in regime domiciliare, dei pazienti affetti da Covid-19. Questo consente una migliore assistenza per tutti quei malati che non vengono ricoverati perché le loro condizioni non sono critiche”.
Anelli prosegue: “Ora chiediamo all’Aifa che la prescrivibilità di tali farmaci sia consentita anche ai medici di Medicina generale, con le modalità che l’Agenzia riterrà opportune per il monitoraggio dei dati relativi ai pazienti trattati e in adesione a linee guide per la terapia dei pazienti Covid-19 a domicilio. Questo consentirebbe di velocizzare l’inizio delle cure, di ottimizzare l’aderenza terapeutica e il monitoraggio costante dei pazienti“.
Il direttore generale Aifa Nicola Magrini, dopo la richiesta avanzata dalla Fnomceo, ha annunciato che nei prossimi giorni arriverà il via libera alla possibilità per i medici di famiglia di prescrivere queste terapie anti-Covid.
Proseguono le sperimentazioni in Italia e all’estero
Sono numerosi i medicinali in fase di sperimentazione in Italia e all’estero per contrastare il Covid-19, dal momento che non è ancora stata trovata una cura.
Su tutto il territorio nazionale potrà essere usato il remdesivir, antivirale sperimentale prodotto negli Usa, usato in origine per trattare i casi di Ebola, che ha ottenuto l’autorizzazione del Comitato Tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco e e del Comitato etico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani.
Ha già ricevuto l’ok dell’Aifa il tocilizumab, farmaco già impiegato contro l’artrite reumatoide, per combattere le complicanze da Coronavirus all’ospedale Pascale di Napoli.
L’Aifa ha, inoltre, approvato la sperimetazione dell’avigan, già avviata in Veneto e Piemonte.
Proprio ieri è partito un nuovo studio clinico che ha ricevuto il si dell’Aifa: vede coinvolti 4 ospedali italiani, per valutare l’efficacia e la sicurezza di 2 farmaci biologici in uso per patologie autoimmuni: anakinra e emapalumab, nel trattamento delle complicanze da Covid-19. La sperimentazione coinvogerà 54 pazienti e dovrà testare la capacità dei due farmaci di ridurre il distress respiratorio nei pazienti con Covid-19.
Autorizzato, poi, uno studio sul sarilumab, autorizzato in Italia per il trattamento dell’artrite reumatoide, un antagonista del recettore per l’interleuchina 6 (IL-6).
Intanto l’Istituto Nazionale Malattie Infettive dell’Ospedale Spallanzani di Roma e Toscana Life Sciences di Siena hanno avviato un progetto che punta a clonare gli anticorpi monoclonali delle persone che stanno guarendo.
In USA è stata avviata la sperimentazione dell’Eidd-280 che “migliora le funzioni polmonari, riduce la carica virale e la perdita di peso”; trattamento che funziona, per ora, sui topi.
In attesa di un vaccino, la sperimentazione procede senza sosta per aumentare le armi terapeutiche contro il Coronavirus.